C’è anche la Granda tra le sei province in cui i controlli straordinari anti-caporalato degli ispettori del lavoro e dell’Arma hanno portato a deferimenti all’autorità giudiziaria. Dieci le persone denunciate per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro tra la nostra provincia e quelle di Latina, L’Aquila, Torino, Rieti e Caltanissetta.
L’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) e il Comando dei carabinieri per la tutela del lavoro hanno effettuato su tutto il territorio nazionale un servizio di vigilanza straordinaria nel settore agricolo nella giornata di mercoledì 3 luglio. Sono state controllate 310 aziende agricole, delle quali 206 sono risultate irregolari (66,45%), mentre i lavoratori controllati sono stati 2.051: 616 sono risultati irregolari (30,03%) e in particolare, di questi ultimi, 216 sono risultati completamente in nero (10,53%).
Lo si legge in una nota dell’organismo governativo, in merito alla maxi-ispezione annunciata stamattina dal ministro del Lavoro Marina Calderone, durante la cerimonia alla Camera sulle vittime degli infortuni. Nel bilancio stilato dall’Inl si legge che 786 posizioni lavorative (38,32%) sono risultate essere ricoperte da cittadini extracomunitari, dei quali 308 (39,18%) impiegati irregolarmente: in particolare, 96 in nero e 22 privi di regolare permesso di soggiorno. All’esito dei controlli sono stati adottati 128 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale (41,29%) - per un importo pari a 250.800 euro - di cui 60 per lavoro nero e 51 per gravi violazioni sulla sicurezza. Gli ispettori hanno altresì elevato ammende e sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a 1.686.161,00 euro.
L’Inl specifica che, con riferimento alle attività di rilevanza penale, sono state deferite all'Autorità Giudiziaria 171 persone - tra cui 157 responsabili aziendali, per violazione della normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono state impartite 382 prescrizioni e adottati 2 provvedimenti di sequestro, mentre dieci persone sono state deferite, come detto, per il reato di caporalato.