ARGENTERA - Cinque anni di carcere a un passeur iracheno

La polizia di frontiera lo aveva fermato al Colle della Maddalena, nel 2018. Era in collegamento con l’autista di un furgone che trasportava 13 clandestini in Francia

a.c. 17/07/2021 09:15

 
Ha scelto il processo con rito abbreviato l’iracheno H.R.A., fermato nell’ottobre 2018 in prossimità del Colle della Maddalena mentre era alla guida di una Volkswagen Touran. Si tratta dell’organizzatore di un trasporto che avrebbe dovuto assicurare a tredici immigrati clandestini, tutti uomini di nazionalità irachena e iraniana, il passaggio del valico di frontiera con la Francia: il gip Sabrina Nocente lo ha ritenuto responsabile dei reati ascritti e condannato a cinque anni di reclusione.
 
Gli agenti della Polizia di frontiera di Limone Piemonte lo avevano fermato per un controllo, trovandolo molto agitato e intento a rimuovere gli auricolari collegati al telefono cellulare. Pochi chilometri prima un furgone diretto verso il confine aveva compiuto un’inversione di marcia tornando verso Cuneo: anche questo furgone era stato sottoposto a verifica. Alla guida vi era H.H., mentre nella parte cabinata senza posti a sedere e senza finestrini erano stipati i passeggeri.
 
H.H. è risultato detenere sul suo telefono un porta sim in uso al connazionale H.R.A., che aveva contattato pochi istanti prima di fermarsi al posto di blocco. Il navigatore satellitare che aveva attivato sullo smartphone recava come destinazione di arrivo la città di Gap in Francia. Escussi a sommarie informazioni gli uomini che viaggiavano nel furgone, tutti privi di permesso di soggiorno o altro documento attestante la regolare permanenza sul territorio italiano. I testimoni avevano riferito di aver pagato una somma di denaro di circa 200/250 euro ciascuno ad una persona di nazionalità irachena, incontrata presso la stazione ferroviaria di Torino. Avevano aggiunto che il conducente del furgone, durante il viaggio, aveva riferito loro che anche lui era intenzionato a recarsi in Francia  e che era stato ingaggiato per effettuare il trasporto da un altro iracheno. In sede di udienza di convalida H.H. ha confermato di aver invertito il senso di marcia dopo aver ricevuto una telefonata ma ha dichiarato di non aver ricevuto i soldi dai passeggeri .
 
Gli elementi innanzi acquisiti hanno consentito agli investigatori di concludere che H.R.A. abbia apportato un contributo causale concreto e consapevole al trasporto degli stranieri, al fine di procurare loro illegalmente l’ingresso in territorio francese. A carico di H.R.A è stata ritenuta sussistente l’aggravante di aver sottoposto a trattamento inumano o degradante i clandestini, stante il fatto che erano stati stipati su un vano merci senza posti a sede né finestrini. Esclusa invece l’aggravante, inizialmente contestata dalla Procura, di aver esposto le persone a pericoli per la loro incolumità. È stato dimostrato inoltre che gli stranieri erano già presenti sul territorio italiano al momento del trasporto.
 
Il presunto complice H.H., fermato alla guida del furgone, sarà processato a sua volta.

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