Sono 676 i positivi al Covid-19 nel comune di Cuneo, stando agli ultimi dati forniti dall’assessore alla Protezione Civile Davide Dalmasso ai consiglieri comunali. Oltre agli ammalati si contano 336 isolamenti domiciliari in corso. Dall’inizio dell’emergenza sono 3877 i residenti guariti dopo essere venuti in contatto con il virus e 164 le persone decedute.
Dalle comunicazioni dell’Asl, ha aggiunto l’assessore facendo il punto sulla campagna vaccinale, si apprende che le vaccinazioni di tutti gli over 80 nel territorio comunale, escluse quelle domiciliari, dovrebbero essere terminate entro la metà di aprile. Per le vaccinazioni a domicilio saranno richieste invece tempistiche un po’ più lunghe: al momento le quattro squadre impegnate in questo lavoro hanno effettuato circa metà di quelle previste. È invece pressoché ultimata la vaccinazione delle forze dell’ordine e tutti i membri della Protezione Civile hanno ricevuto la prima dose la scorsa settimana. Una volta terminata l’immunizzazione dei lavoratori della scuola, la previsione è quella di continuare per fasce di età di dieci anni perché si ritiene che siano state esaurite le categorie più a rischio: “Su questo si potrebbe discutere, - ha osservato Dalmasso - sono esclusi per esempio gli addetti alla raccolta dei rifiuti che pure svolgono un servizio essenziale”.
Per quanto riguarda le case di riposo, intanto, “dovremmo essere praticamente al 100% per la prima dose e intorno al 70% per i richiami”. A partire da ieri (lunedì 29 marzo) è iniziata la campagna per la fascia di età 70-79 anni, ma non procederà a pieno ritmo finché non verrà ultimato il ciclo degli ultraottantenni: “Questa somministrazione passerà attraverso i medici di base, c’è sempre il problema di fondo che i vaccini purtroppo non ci sono”. Questa continua a essere la nota dolente che ha finora vanificato una parte degli sforzi organizzativi già messi in campo: ad oggi, potrebbero potenzialmente essere attive sei linee vaccinati presso il Movicentro, cinque o sei all’ex Bertello di Borgo San Dalmazzo più altre due che verranno rese operative presso la caserma Vian da questo mercoledì.
Il consigliere dem e medico di famiglia Antonino Pittari è intervenuto sul tema confermando che il vero problema non è la carenza di operatori ma di vaccini: “Si tenga conto che le linee già attivate in provincia stanno lavorando al 50%”. Quanto all’eventualità di utilizzare le farmacie come punti vaccinali, finora solo la Regione Liguria ha dato corso alla previsione: le farmacie aderenti sono 52. C’è poi la questione - sollevata da un ordine del giorno di Grande Cuneo e Fratelli d’Italia - dello scudo legale per il personale che opera nelle vaccinazioni: “Draghi ha annunciato che il prossimo decreto legge contemplerà anche lo scudo legale escludendo la colpa grave, cioè il fatto di non rispettare le norme di preparazione sulle quali solo il singolo medico è responsabile. Insieme a questa novità, il presidente del Consiglio ha previsto l’obbligatorietà per i sanitari di vaccinarsi: al momento comunque il 98% dei medici ha già aderito”.
“Oltre allo scudo legale serve un’assicurazione che per ora il medico pensionato deve pagare a sue spese, aprendo una partita Iva: tutti coloro che si sono dati disponibili perciò hanno le idee confuse su cosa fare” ha ricordato la consigliera Luciana Toselli (Cuneo per i Beni Comuni), sottolineando inoltre che solo una parte dei medici di base ha acconsentito a vaccinare in strutture come quella del Movicentro: “Su questo bisogna chiedere chiarezza, anche ai medici di base nell’informazione dei propri pazienti”.