È stato l’arrestato per bancarotta fraudolenta l’amministratore delegato della RotoAlba Guido Veneziani, noto alle cronache rosa per essere l’attuale marito dell’ex moglie di Gerry Scotti. Per il crac dell’azienda attiva nel settore dell’editoria sono finiti ai domiciliari anche i fratelli Gian Maria Raimondo Basile e Patrizia Basile, ‘amministratori di fatto’ della società.
La Guardia di Finanza di Cuneo ha concluso una complessa attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti, nei confronti della RotoAlba, le cui condotte di bancarotta hanno cagionato un danno patrimoniale alle casse sociali e, conseguentemente, ai creditori di oltre 15 milioni di euro. Oltre ai tre sopracitati sono stati rinviati a giudizio anche due componenti del collegio sindacale e il revisore legale.
L’azienda, operante nel settore dell’editoria (l’operazione è stata ribattezzata ‘Gutenberg', per ovvi motivi), oltre ad avere effettuato profonde irregolarità nella gestione sociale e fiscale ometteva i versamenti contributivi e previdenziali nei confronti dei dipendenti per un quantitativo superiore a oltre 2 milioni e mezzo di euro. Per tali condotte il legale rappresentante Veneziani fu denunciato all’Autorità Giudiziaria competente che dispose il sequestro di disponibilità per circa un milione di euro in capo allo stesso. In seguito il magistrato, ottenuta la declaratoria fallimentare, metteva in essere attività per verificare l’integrazione di ipotesi di bancarotta.
Le susseguenti attività di polizia giudiziaria, svolte con l’esecuzione di perquisizioni, sequestri, testimonianze, interrogatori, accertamenti bancari ed intercettazioni telefoniche, consentivano di rilevare come in maniera sistematica, gli amministratori di diritto e di fatto della società albese, avessero effettuato pagamenti con corsie preferenziali a favore di altre società del gruppo e, segnatamente, della capogruppo.
Gli amministratori dell’azienda, quando questa versava già in forte stato di insolvenza mediante la falsificazione delle scritture contabili societarie attraverso giroconti e compensazioni attestate da posizioni creditorie e debitorie diverse da quelle reali, avevano depauperato l’attivo societario dell’azienda albese nonché distratto e alienato numerosi beni aziendali, alterando irrimediabilmente la ‘par condicio creditorum’.
Le indagini, inoltre, hanno consentito di rilevare come tali condotte avevano potuto esplicarsi attraverso il concorso e la compiacenza degli Organi di controllo societari. Per tali motivi, i tre amministratori in concorso sono stati arrestati: Guido Veneziani si trova in carcere, mentre i fratelli Basile sono ai domiciliari nelle rispettive abitazioni.
La solidità dei riscontri in sede processuale penale ha permesso di riprendere la tassazione, nei confronti degli imputati, proventi illeciti indebitamente conseguiti dagli stessi, quantificate in oltre 14 milioni di euro.