CUNEO - Cuneese assassinato alle isole Canarie: all’origine del delitto forse un conto non pagato

Il presunto omicida è stato arrestato dalle autorità spagnole, dietro le sbarre anche una donna. Altre sei persone sono indagate a piede libero con diversi capi d’accusa

Andrea Costa

s.m. 18/09/2021 16:06

Ha suscitato profondo cordoglio a Confreria - frazione di Cuneo - la morte del 42enne Andrea Costa, il cui corpo è stato trovato carbonizzato nell’abitacolo di un’auto alle isole Canarie, lo scorso lunedì 13 settembre. Per l’omicidio è stato arrestato un uomo, David José R.P., conosciuto come David ‘El Adoptato’, attualmente dietro le sbarre in custodia cautelare. In carcere anche una donna che avrebbe collaborato con lui. Altre sei persone sono indagate a piede libero dalla Guardia Civil con diversi capi d’accusa, dall’omissione di soccorso al favoreggiamento.
 
Dopo una vita come operaio alla Michelin, nel 2020 Costa aveva deciso di cambiare vita e trasferirsi a Gran Canaria con la compagna per aprire un cannabis club. Le cose però non sono andate come i due speravano: nel giro di pochi mesi, scaduto il contratto di affitto, hanno dovuto chiudere il locale situato a Carrizal. Lei, di professione infermiera, è tornata a Cuneo dal figlio, mentre lui è rimasto sull’isola per cercare un lavoro come pizzaiolo o cuoco, supportato da un sussidio di disoccupazione.
 
Nei mesi in cui è rimasto da solo nell’arcipelago spagnolo Costa ha iniziato a frequentare ‘cattive compagnie’, come quella di David Josè, con il quale condivideva l’abitazione. Secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo "Canarias 7" tutto sarebbe iniziato sabato sera, quando l’assassino e la vittima erano stati visti in compagnia di altre quattro persone in un ristorante giapponese a Playa del Inglés. Al momento del conto la comitiva, dopo aver tenuto un atteggiamento sopra le righe per tutta la cena, si è dileguata senza pagare ad eccezione di Costa che, infastidito dall’accaduto, è rimasto all’interno del locale. I proprietari hanno dunque avvertito la Policìa Nacional, che giunta sul posto ha identificato il cuneese. L’uomo si sarebbe giustificato dicendo che in quel momento non aveva soldi con sé e che quel che era successo non era sua responsabilità, poiché era stato invitato a cena da altri. 
 
Nel frattempo le cinque persone che erano a cena con lui hanno seguito il dialogo con i poliziotti. In particolare “El Adoptado” avrebbe dato segni di nervosismo perché pensava che Andrea li stesse ‘vendendo’ alle autorità e svelando dettagli sulle sue attività al limite della legge. 
 
Una volta che il gruppo si era riunito ne era scaturita un’animata discussione. Da una parte Costa che si lamentava di essere stato lasciato solo al ristorante, dall’altra i cinque che lo accusavano del presunto ‘tradimento’. In un secondo momento la compagnia si era spostata a casa di David Josè, dove la situazione sarebbe degenerata: l’arrestato avrebbe iniziato a colpire con violenza la vittima fino a causarne la morte. 
 
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti nelle ore successive l’uomo - conosciuto per la particolare indole violenta e per una condotta di vita sregolata - si sarebbe poi disfatto del corpo della vittima portando l’auto di Costa in una zona isolata. Nei pressi di una località balenare chiamata Pozo Izquierdo la vettura, una Lancia Ypsilon di proprietà della moglie di Costa, è stata data alle fiamme e ritrovata solo lunedì mattina.
 
Al momento la ricostruzione è piuttosto frammentaria, in quanto tutte le persone coinvolte hanno dichiarato alle autorità che quella sera avevano abusato di sostanze stupefacenti. La Polizia Giudiziaria spagnola sta continuando a indagare sui fatti e, oltre ai sospetti già noti, non esclude ulteriori iscrizioni nel registro degli indagati e nuovi arresti.
 
Raggiunto dalla nostra redazione, il procuratore capo Onelio Dodero ha confermato che nessuna indagine ufficiale è stata avviata al momento presso la Procura di Cuneo. Se il delitto è stato interamente pianificato all’estero, come in questo caso, la competenza spetta alla Procura di Roma. L’eventuale richiesta di estradizione è demandata al ministero della Giustizia.
 
Intanto la notizia dell’assassinio di Andrea Costa ha suscitato cordoglio in frazione Confreria, dove la vittima era cresciuta ed era molto conosciuta e benvoluta. Dal carattere affabile e generoso, l’uomo era un grande amante degli animali. Per celebrarne la memoria, in attesa del rientro della salma in Italia e del funerale, gli amici lo hanno ricordato alle 22 di ieri nelle loro abitazioni accendendo una candela bianca e dedicandogli un minuto di silenzio.

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