Aggressione nella serata di ieri, domenica 25 agosto, nei pressi dei Giardini Fresia a Cuneo, sul Lungogesso Giovanni XXIII. La vittima è Giuseppe Dutto, gestore del canile della città, che era giunto sul posto dopo la segnalazione della presenza di un cane legato ad un palo, in apparente stato di abbandono. La chiamata era stata ricevuta dalle forze dell'ordine, che l'avevano poi dirottata sul canile. Nel momento in cui l'uomo è intervenuto per sincerarsi delle condizioni dell'animale, però, è stato aggredito verbalmente da una donna, presumibilmente la proprietaria del cane. Dopodichè sul posto – come riferiscono dal comando provinciale dei Carabinieri – sono arrivate altre due persone: da lì il degenerare del diverbio e la colluttazione, nella quale il gestore del canile ha avuto la peggio.
All'arrivo dei Carabinieri, allertati da alcune persone che hanno assistito alla scena, gli aggressori si erano già dileguati, sul posto era rimasto solo il signor Dutto insieme ad alcuni testimoni. L'uomo è stato affidato alle cure del Pronto Soccorso di Cuneo: ha riportato alcune lesioni, anche se non gravi. Un paio d'ore dopo, però, anche la presunta proprietaria del cane ha a propria volta contattato i Carabinieri sostenendo di essere stata aggredita dal gestore del canile durante la discussione. “Stiamo cercando di ricostruire l'accaduto identificando tutte le persone che hanno preso parte al diverbio. - spiega Marco Pettinato, comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Cuneo – In caso di prognosi inferiore a venti giorni le indagini partono solo dopo la querela di una delle parti, mentre se la prognosi è più lunga scatta la querela d'ufficio”.
Spiega
Paola Olivero, assessore con delega agli animali del Comune di Cuneo: “
Non ero presente al momento dei fatti e non posso esprimermi su quanto accaduto, per il momento ho solo voluto sincerarmi delle condizioni del signor Dutto, con il quale collaboro da quattro anni e che incontrerò nel pomeriggio: l'ho sentito in mattinata e mi ha riferito che avrebbe sporto denuncia. Sicuramente quelli che mi sono stati riferiti sono fatti da condannare, che non dovrebbero avere spazio in una società civile”.