CUNEO - Cuneo, insegue padre di famiglia dopo un sorpasso azzardato e tenta di stordirlo: denunciato

L'uomo, un 29enne cuneese incensurato, è stato poi fermato dalla Polizia. Non pago, ha anche insultato gli uomini della Squadra Volante

s.m. 03/03/2020 13:31

Un cuneese di 29 anni è stato denunciato per minacce, oltraggio a pubblico ufficiale e detenzione di strumento atto ad offendere.
 
I fatti che hanno portato al deferimento si sono svolti nel pomeriggio di giovedì 27 febbraio sulla strada provinciale tra Vignolo e Confreria. Una guardia giurata stava percorrendo la via d’Oltrestura in direzione Cuneo quando, dopo aver sorpassato un’altra auto, forse con una manovra azzardata, si è accorto che il guidatore della vettura superata stava inveendo contro di lui, mostrandogli una torcia elettrica, poi rivelatasi uno storditore.
 
L'ignaro vigilantes preoccupato dal comportamento dell’automobilastro, in quanto seduta al suo fianco aveva la figlia di 8 anni, ha deciso di fermarsi alle porte della città per cercare un chiarimento. Il tentativo non ha però sortito gli effetti sperati in quanto la guardia si è vista improvvisamente aggredita con lo storditore. Una volta compreso l’intento del malintenzionato il padre di famiglia è riuscito rocambolescamente ad allontanarsi, allertando le forze dell’ordine.
 
Gli agenti della Squadra Volante della Questura di Cuneo si sono messi sulle tracce dell’automobile indicata, individuandola all’altezza di piazza Galimberti. I poliziotti hanno faticato non poco ad effettuare il controllo, in quanto il giovane, poi identificato in M.D., classe 1990, si è ribellato, insultando gli operatori. Una volta riportata la situazione alla calma gli uomini della Volante, coordinati dal commissario Luigi Chilla, sono riusciti ad effettuare la perquisizione a bordo del veicolo, trovando lo storditore a forma di torcia con il quale il giovane aveva tentato di aggredire la guardia giurata.
 
L’uomo, incensurato, è stato denunciato all’autorità giudiziaria. Dovrà rispondere di minacce, oltraggio a pubblico officiale e detenzione di strumento atto ad offendere.
 
 

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