“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. La citazione del XXVI canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri che campeggia sulla targa della statua Ulisse non dev’essere stata letta (o almeno compresa) dall’autore dello sfregio ai danni dell’opera. In una notte del fine settimana la statua è stata imbrattata da ignoti con delle vernici rosse e bianche. Sulla seduta è stata realizzata anche una scritta priva di senso.
Ideato da Antonio Sartoris e realizzato da Gaetano Usciatta, il monumento accompagna dal 2010 le “vasche” dei cuneesi all’altezza della sede della Fondazione Casa Delfino di corso Nizza 2. Non è la prima volta che l’opera viene presa di mira dai vandali, nel 2015 era stata rimossa per consentire delle operazioni di pulizia dopo un gesto analogo a quello avvenuto nelle scorse ore. Nell'occasione venne anche restaurata.