“In questo sacro recinto si deve usare il massimo rispetto, conforme alle leggi del decoro, della dignità e del pudore”. Così recita un cartello all’ingresso del giardino della cappella di San Giacomo, edificata nel 1041 da un gruppo di vignaioli che la dedicarono al loro protettore affinché intercedesse per le piogge e i raccolti. Un avvertimento ignorato da alcuni vandali, che nella notte hanno imbrattato le panchine nell’area verde davanti alla chiesetta - in via Basse Stura, nei pressi del vivaio Roagna - con scritte “no vax”. La narrazione gira intorno alla presunta “dittatura sanitaria” e al “governo nazista”, reo di aver imposto green pass e vaccino durante la pandemia da Covid-19. Ad essere preso di mira dai teppisti non è stato solamente il parco dell’antica cappella: altre scritte sono state effettuate con vernice rossa lungo il prosieguo di via Basse Stura, sui muri di salita Giola e lungo via Antica di Vignolo. Anche qui sono stati scribacchiati slogan sgrammaticati riconducibili alla galassia no vax e nello specifico al gruppo denominato ViVi, che riprende su Telegram e su altri social network il simbolo della doppia V cerchiata e vergata in rosso a fianco delle scritte. Non è la prima volta che nel capoluogo compaiono scritte di questo tenore: nell’estate e nell’autunno 2021, a più riprese, erano stati deturpati i muri dei cimiteri del capoluogo, mentre nell’agosto dell’anno scorso era stata danneggiata la tendostruttura che ospitava il centro vaccinale al Movicentro. L’area delle Basse di Stura è videosorvegliata, le forze dell’ordine indagano sull’accaduto.