CUNEO - Dalle botte alla violenza sessuale. Una mamma di Cuneo accusa l’ex marito

Nell’ultima udienza la testimonianza dei colleghi di lavoro di lei e di una coppia di Borgo Gesso: videro l’uomo strattonare e tirare i capelli alla ex in strada

Immagine di repertorio

Andrea Cascioli 05/07/2024 19:05

Coi colleghi che la vedevano arrivare, di tanto in tanto, con qualche strano segno sul corpo, lei si giustificava dando la “colpa” all’irruenza dei figli: “Diceva che erano i bambini ad averle provocato quei graffi, giocando” ricorda la moglie del suo titolare, che dice di averle visto anche lividi sul braccio, in un’occasione.
 
Lei, una cuneese madre di due figli piccoli, ha resistito fino a un anno fa, prima di lasciare la casa e il marito: “Solo dopo ha ammesso che era lei a giustificare gli atteggiamenti con queste scuse” dice la testimone. Ora nei confronti dell’uomo è in corso un processo per maltrattamenti e violenza sessuale. Questa seconda imputazione è riferita a un episodio in cui il marito avrebbe preteso con la forza un rapporto, mettendo incinta la compagna con cui era già in corso la separazione: “Ho poi saputo dalla sorella di lei che la gravidanza era indesiderata, perché frutto di una violenza” ha detto il datore di lavoro della persona offesa.
 
La ragazza viene descritta da tutti i colleghi di lavoro come molto riservata. “Ma c’erano occasioni in cui si vedeva che qualcosa la preoccupava” ammette una ex dipendente della sua azienda: “Ha parlato poche volte e non è sempre entrata nei dettagli, raccontava che c’erano litigate in casa”. Litigate, ma anche violenze, almeno stando a quelle frasi dette a mezza voce, che anche il titolare dell’impresa, attiva nel settore della ristorazione, ricorda di aver sentito: “Le dissi che se le cose non vanno bisogna chiudere il rapporto: lei spesso piangeva e non era serena”. Già prima del matrimonio, inoltre, circolavano voci sul suo compagno, che aveva avuto problemi con la giustizia: sarebbe stato lui, secondo i colleghi, ad affrettare la decisione di sposarsi, invitando la donna a raggiungerlo subito in Albania, il suo Paese di origine.
 
Tra le deposizioni ascoltate dai giudici, nell’ultima udienza del processo, c’è quella di una coppia di Borgo Gesso. Nessun legame con l’imputato e la ex moglie, che affermano di aver visto in una sola occasione, nel giugno dello scorso anno. Erano sotto le finestre della loro abitazione e discutevano ad alta voce: “A un certo punto - racconta la testimone - ho visto lui strattonarla per un braccio. Lei diceva ‘lasciami stare’. Io e il mio compagno abbiamo iniziato a urlare dal balcone, chiedendogli cosa stesse facendo. L’uomo ha risposto ‘che c… volete? È da tre mesi che non vedo mio figlio’”. Il bambino, uno dei due figli della coppia, era “conteso” tra i genitori, prima che la mamma riuscisse a prenderlo in braccio e ad allontanarsi. I testimoni hanno entrambi riconosciuto nell’imputato, oggi sottoposto al braccialetto elettronico e residente in un’altra regione, l’uomo che avevano notato quel giorno. Oltre a strattonare la ex, l’avrebbe anche tirata per i capelli, impedendole di prendere il telefonino per chiedere aiuto.
 
Il prossimo 6 novembre si attende il completamento dell’istruttoria.

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