Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre, due detenuti stranieri della Casa Circondariale di Cuneo, in segno di protesta, hanno letteralmente "devastato" le carceri in cui si trovavano creando danni tali da allagare il Reparto accoglienza dell'Istituto.
A darne notizia è il SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), il cui segretario cuneese Celestino Ramona ha dichiarato: “E’ successo che, intorno alle ore 2,45 di domenica, nel Reparto Accoglienza della Casa Circondariale di Cuneo, due detenuti comuni, di nazionalità algerina e marocchina, si sono resi protagonisti di un evento increscioso. Uno dei ristretti era posto in isolamento sanitario e l'altro era rientrato in carcere da una visita urgente effettuata presso il Nosocomio cuneese: hanno devastato completamente le proprie celle. A seguito della rottura dei sanitari, l'acqua è filtrata dal pavimento allagando anche l'infermeria posta al di sotto del piano. Una situazione davvero difficile, ma grazie all'intervento della Polizia Penitenziaria, con vera professionalità, la situazione è tornata alla normalità verso le ore 5,30”.
In merito, il segretario generale del SAPPE Donato Capece ha voluto ricordare, tra le altre cose, alcuni numeri che riguardano i poliziotti penitenziari ed il loro delicatissimo ruolo: “Sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari. Quanto accaduto nella Casa Circondariale di Cuneo evidenzia come le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. Particolarmente allarmante la situazione è per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Basti pensare, restando nella realtà penitenziaria del Piemonte, che le donne e gli uomini dei Reparti di Polizia Penitenziaria in servizio nella Regione hanno fronteggiato nel primo semestre del 2016 ben 294 atti di autolesionismo, hanno salvato la vita a 38 detenuti che hanno tentato il suicidio, sono stati coinvolti in 162 colluttazioni e 26 ferimenti. Le carceri, dunque, sono ad alta tensione anche nel Piemonte: ma lo sono per gli Agenti di Polizia Penitenziaria, sempre più al centro di gravi eventi critici come quello di Cuneo”.