CUNEO - Dodici morti sulle strade della provincia di Cuneo nel mese di giugno

L'Appello alla prudenza per chi viaggia durante l’estate del presidente Federico Borgna

immagine di repertorio (foto Archivio Provincia)

06/07/2017 14:02

Giugno di sangue per chi viaggia sulle strade della Granda. In un solo mese sono stati registrati 12 morti, pari allo stesso numero di decessi dei primi cinque mesi dell’anno.  Il dato, non ufficiale e rilevato da fonti di informazione locale, indica un trend in risalita, dopo anni di continua diminuzione di incidenti stradali gravi. Se nei primi sei mesi del 2017 i morti sono già 24, in tutto l’anno 2016 il numero dei deceduti – rilevato dall’Ufficio Stampa della Provincia  – si era fermato a quota 33, con un calo importante rispetto agli anni precedenti.
 
I dati sugli incidenti stradali variano in linea con le medie statistiche, ma il 2016 si era confermato come il migliore degli ultimi vent’anni per il più basso numero di morti sulle strade provinciali e sembrava un buon auspicio per il futuro. Nel 2015 i morti registrati erano stati 55, mentre nel 2014 si presentava un calo (42 morti). Dati sempre gravi, ma comunque nettamente favorevoli rispetto al passato, quando nel 1998 (primo anno del rilevamento) i decessi registrati in provincia di Cuneo per incidenti stradali furono 138. Negli anni successivi si verificò un costante calo: 125 morti nel 1999; 122 nel 2000; 115 nel 2001; 116 nel 2002; 116 nel 2003; 105 nel 2004;  83 morti nel 2005; 71 nel 2006; 78 nel 2007; 72 nel 2008; 57 nel 2009; 68 nel 2010; 51 nel 2011; 51 nel 2012; 48 nel 2013; 42 nel 2014; 55 nel 2015. Da allora ad oggi sono morti sulle strade cuneesi almeno 1.546 persone, senza contare i feriti e i disabili permanenti.
 
Se una riduzione dell’incidentalità stadale è avvenuta in vent’anni (-75% decessi) è forse grazie a maggiori controlli stradali, più limiti di velocità, nuovi strumenti di sicurezza sulle auto, la recente introduzione del reato di omicidio stradale, maggior consapevolezza del pericolo e quindi più prudenza. Ma restano i problemi di una provincia molto estesa dal punto di vista territoriale, con poche infrastrutture autostradali  e tanti piccoli centri abitati che impongono numerosi spostamenti per lavoro, salute, istruzione, divertimento.
 
Il presidente Federico Borgna: “Rivolgo un appello alla prudenza, soprattutto in vista dei maggiori spostamenti dell’estate. Ricordiamo che dietro i dati statistici ci sono vite spezzate, famiglie disperate, danni irreversibili. Ringrazio tutti coloro che lavorano per migliorare le cose, i nostri cantonieri nonostante i pochi mezzi a disposizione, le forze dell’ordine per i controlli costanti, il mondo del volontariato e della scuola che insieme contribuiscono a sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale”.

c.s.

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