Era bastata un’assenza di poco più di mezzora, il tempo necessario per assistere alla messa del sabato, per permettere ai ladri di entrare indisturbati e rubarle tutti i risparmi che aveva messo da parte.

 

Vittima una donna rumena, all’epoca 60enne, che nel marzo 2018 lavorava come badante presso una famiglia cuneese e risiedeva in un albergo in località Tetti di Dronero. Prima di assentarsi aveva avuto cura di chiudere la stanza a chiave, ma nemmeno questa precauzione si era rivelata sufficiente. Al suo ritorno, i 4750 euro che voleva riportare in Romania erano scomparsi, insieme a mezzo chilo di caffè e ad alcune confezioni di sapone che teneva in stanza.

 

Proprio il ritrovamento del caffè e del sapone in un’altra camera dell’albergo avrebbero permesso di risalire ai presunti autori del furto: due fratelli lituani, A.G. ed E.G., entrambi ospiti della stessa struttura. Erano stati denunciati entrambi e il maggiore dei due, A.G., aveva ammesso le sue responsabilità con i carabinieri, affermando di essere riuscito a entrare senza lasciare segni di effrazione perché la chiave fornita dagli albergatori ai clienti era un ‘passepartout’.

 

Il giovane aveva anche concordato una progressiva restituzione del denaro che tuttavia non è mai stata portata a termine: “I carabinieri avevano ritrovato circa 1400 euro, loro me ne hanno restituiti altrettanti in due tranches ma poi non ho più ricevuto nulla” ha spiegato la vittima, che è tornata a vivere in Romania.

 

In considerazione dell’atteggiamento collaborativo e della parziale restituzione del maltolto, il pubblico ministero Alessandro Bombardiere ha chiesto la pena di un anno e quattro mesi per entrambi. Il giudice Alice Di Maio l’ha aumentata a due anni per il solo A.G., assolvendo invece il fratello minore.