DRONERO - Dronero, sassaiola contro la casa dell'uomo alla guida dell'auto che ha ucciso Federico

La bravata ha coinvolto una decina scarsa di giovani. Di poco conto i danni, ma resta la gravità del gesto

s.m. 02/03/2021 10:18

L’assurda scomparsa del 16enne Federico Alabiso in un tragico incidente ha lasciato strascichi nella comunità dronerese. Ieri sera la bravata di un gruppo di giovani, che intorno alle 20 hanno lanciato sassi verso la casa di Paolo Simondi, il muratore di 47 anni agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio stradale perchè in stato di ebbrezza al momento dello scontro tra le due auto.
 
L’uomo ha allertato i carabinieri, che sono rapidamente intervenuti sul posto. Il gruppo, composto da circa una decina scarsa di elementi, si è dileguato prima dell’arrivo dei militari. Sul fatto indagano gli uomini della stazione di Dronero. Di poco conto i danni, ma resta la gravità del gesto.
 
Intanto destano preoccupazione le condizioni di uno degli altri due giovani ricoverati al Santa Croce di Cuneo: pur avendo riportato molteplici traumi sarebbe stato cosciente all’arrivo dei soccorritori ma l’aggravamento delle sue condizioni ha determinato la decisione di metterlo in coma farmacologico. Allievo dell’istituto Alberghiero Virginio-Donadio, è residente in paese insieme alla famiglia giunta da poco da fuori regione. La sera del tragico schianto era sul sedile posteriore dell’auto, una Daihatsu di colore rosso, mentre Alabiso sedeva sul lato anteriore come passeggero.
 
Il terzo giovane che era alla guida è anche lui ricoverato ma fuori pericolo di vita: si tratta di un neopatentato diciottenne, figlio di un noto professionista del luogo.
 
Simondi invece è in attesa dell'interrogatorio di garanzia. La Procura ha diramato la misura cautelare dei domiciliari su mandato del sostituto procuratore Marinella Pittaluga, contestandogli la guida in stato di ebbrezza e l’eccesso di velocità. L’uomo è assistito dagli avvocati Vittorio Sommacal e Elisabetta Agnello.

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