È noto da tempo che il blitz effettuato l'11 settembre scorso dai Carabinieri del Nucleo Investigativo ha portato all'esecuzione di sei misure cautelari emesse dalla Procura della Repubblica di Cuneo a carico di altrettante persone ritenute responsabili di trenta furti in abitazione e di una rapina impropria ai danni di anziani per un valore di circa 55 mila euro. I furti sono avvenuti a Cuneo, Busca, Cervasca, Alba, Saluzzo, Verzuolo e Bra nell'arco di sei mesi (da fine ottobre 2017 a inizio aprile 2018). Nella mattinata di oggi, in una conferenza stampa organizzata dai Carabinieri di Cuneo, sono stati resi noti i dettagli. Ad essere arrestati sono stati: Cerutti Isabella, 43 anni (custodia cautelare in carcere) e suo marito La Fleur Manuel, 49 anni (custodia cautelare in carcere), Debar Fabio, 32 anni, genero dei due (custodia cautelare in carcere), Cerutti Saimon, 30 anni, fratello di Isabella (obbligo di dimora con divieto di assentarsi dall'abitazione nelle ore notturne), Bagnasco Bruno di anni 59,(obbligo di dimora con divieto di assentarsi dall'abitazione nelle ore notturne) e infine Arneodo Mattia, 20 anni, (obbligo di dimora con divieto di assentarsi dall'abitazione nelle ore notturne).
"Sto cercando casa in questa zona, lei dove abita?". Una domanda apparentemente innocente, ma che invece era il modo orchestrato da una donna di etnia sinti e dai suoi sodali per carpire la fiducia di potenziali vittime di furto. Il modus operandi del gruppo, composto da sei persone, una donna e cinque uomini, è facilmente catalogabile: nella prima fase "l'esplorazione", la banda batteva le vie dei centri urbani alla ricerca di un vittima, preferibilmente che riscontrasse caratteristiche di debolezza per fascia di età e assenza di compagnia. In un secondo momento ecco l'aggancio da parte della donna del gruppo, Isabella Cerutti, di anni 43, che talvolta fingeva di cercare un'abitazione, altre volte si fingeva un'infermiera. Quando la fiducia della vittima designata era stata carpita, con un escamotage le venivano sottratte le chiavi di casa. Nella terza fase, quella operativa, il malcapitato veniva avvicinato da un componente maschile del sodalizio che lo avvertiva di aver smarrito le chiavi in un esercizio o pubblico ufficio dove la stessa si era recata poco prima e dove la vittima ovviamente ritornava. Approfittando del lasso di tempo, utilizzato dalla parte offesa per seguire le indicazioni del criminale, quest'utimo raggiungeva il complice per entrare nell'abitazione e svaligiarla, mentre gli altri operavano da 'palo' nei pressi della casa. Prima di darsi alla fuga i componenti del sodalizio lasciavano le chiavi dell'appartamento della vittima nelle immediate vicinanze dello stesso o nei pressi di dove era avvenuto l'aggancio. I furti sono avvenuti a Cuneo, Busca, Cervasca, Alba, Saluzzo, Verzuolo e Bra nell'arco di sei mesi (da fine ottobre 2017 a inizio aprile 2018)
In un'occasione, uno dei delinquenti era stato sorpreso all'interno dell'abitazione dal figlio di una donna anziana alla quale avevano sottratto la chiave , rientrato casualmente per una visita alla madre. Nella circostanza, avvenuta in quel di Cuneo, il malvivente per riuscire a sfuggire alla reazione dell'uomo, spruzzava sul suo volto il contenuto di una bomboletta contenente spray urticante, guadagnando l'uscita.
In un altro fatto delittuoso, avvenuto a Bra, colti in flagrante dentro una casa dopo aver tagliato la cassaforte con un flessibile, hanno simulato di essere carabinieri intervenuti per un sopralluogo di furto.