ENTRACQUE - Entracque, sei mesi al richiedente asilo che spacciava nel centro profughi

Nel periodo in cui era ospite della residenza ‘C’era una volta’ il nigeriano era stato più volte segnalato per le insistenti richieste di denaro davanti a un supermercato

a.c. 09/06/2020 17:38

 
Si è concluso con una condanna a sei mesi di reclusione e 900 euro di multa il processo a carico del nigeriano O.C., detto Akim, accusato di aver spacciato stupefacenti nel periodo in cui era ospitato presso la residenza ‘C’era una volta’ di Entracque.
 
L’uomo aveva soggiornato nel centro per richiedenti asilo fino ai primi mesi del 2018. Nella primavera di quell’anno, una perquisizione a carico di un ventenne entracquese aveva portato alla scoperta di 6 grammi di hashish nell’abitazione del giovane e di altri 0,5 grammi di marijuana nella sua auto. Il ragazzo, già accusato di furto in una diversa vicenda, aveva spiegato di aver rubato proprio al fine di acquistare le dosi da alcuni degli immigrati presenti nel residence.
 
“Disse di aver acquistato le dosi in più occasioni da cinque diversi richiedenti asilo che incontrava nelle vicinanze del centro” ha testimoniato il maresciallo Alessandro Dall’Amico, comandante della stazione carabinieri di Boves. Di uno di loro, aveva aggiunto, possedeva anche il numero di telefono: questo era risultato essere riconducibile a O.C., che il giovane conosceva con il soprannome di Akim. La successiva perquisizione a carico del nigeriano aveva portato al sequestro di alcuni quantitativi di droga e di un taccuino con appunti.
 
Il richiedente asilo, ha aggiunto il maresciallo, era già stato trovato più volte a mendicare davanti a un vicino supermercato e alcuni abitanti si erano lamentati del suo comportamento. Il giovane che lo ha identificato, oggi ospite di una comunità di recupero, ha confermato davanti al giudice Toscano di aver acquistato dall’imputato la marijuana e in un’occasione anche dell’hashish: “A volte andavo di persona, altre volte lo chiamavo al telefono e ci vedevamo in paese. So che poco dopo ha lasciato il centro ed è andato a Torino”.
 
A carico di O.C., classe 1994, indicato come senza fissa dimostra e difeso d’ufficio dall’avvocato Stefania Einaudi, la Procura aveva chiesto la condanna a 10 mesi e 3000 euro di multa senza il riconoscimento delle attenuanti generiche.

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