Aveva agito anche nel Cuneese la banda arrestata lunedì mattina dai carabinieri di Pavia in collaborazione con i colleghi di mezzo Nord Italia. Gli uomini dell'Arma hanno arrestato lunedì mattina all’alba 23 persone, tutte ritenute responsabili (a vario titolo e in concorso tra loro) dei reati di associazione per delinquere, rapina, furto, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi. L’indagine, poi ribattezzata operazione 'Vampiri' è stata coordinata dal sostituto procuratore Valentina De Stefano di Pavia sotto la guida del procuratore capo Giorgio Reposo. I magistrati hanno iniziato a indagare nel mese di febbraio 2017 a seguito di numerosi furti e rapine in abitazioni, esercizi commerciali e ditte commessi soprattutto nel Pavese. Tra i 94 colpi messi a segno in tutto il Nord Italia, sono annoverate azioni in provincia di Cuneo.
"In particolare - approfondisce la nota diffusa dai carabinieri di Pavia -, si è appurato che gli autori dei reati, suddivisi in tre diversi gruppi criminali (di cui uno formato da soggetti di nazionalità albanese, uno da soggetti di nazionalità rumena e moldava e uno da individui di nazionalità moldava e kosovara) collegati tra loro, erano soliti agire in modo coordinato per la commissione dei diversi delitti, avvalendosi anche della partecipazione occasionale di altri soggetti, perlopiù connazionali ma anche di nazionalità italiana".
I Carabinieri hanno individuato che "Punto di riferimento dei citati gruppi criminali era un insospettabile cittadino italiano di Casteggio, socio di un compro oro e di un’agenzia immobiliare, entrambe ubicate in Casteggio (nel Pavese), il quale non solo ricettava buona parte della refurtiva, ma era solito anche indicare gli obiettivi da colpire, soprattutto con riferimento alle abitazioni private, prevalentemente ubicate nel territorio comunale di Casteggio, sfruttando soprattutto le informazioni che lo stesso apprendeva proprio grazie alle citate attività commerciali".