Molly, Milton, Chocolat, Birillo e - per ultimo, la scorsa settimana - Giulio. Sono alcuni dei gatti che a Vignolo, negli ultimi mesi, sono stati colpiti da proiettili da armi ad aria compressa: ad oggi la mano che sta terrorizzando i felini della zona è ancora ignota, ma una denuncia è stata presentata in Procura dall’associazione “Stop Animal Crime”, cui si sono rivolti i proprietari di Giulio, che ha perso l’occhio destro.
“Il nostro gatto è scomparso il 2 giugno, - spiega Ilaria - ci siamo subito attivati con le ricerche. La sera stessa Giulio è stato avvistato, ma non siamo riusciti a ritrovarlo. Quand’è tornato a casa, la domenica successiva, aveva una vistosa ferita alla testa: dal veterinario abbiamo poi scoperto che aveva un proiettile conficcato nel cranio”. Raccogliendo testimonianze, i proprietari di Giulio hanno poi scoperto di molti altri episodi analoghi, tutti avvenuti nella stessa zona del paese negli ultimi mesi: elementi e testimonianze che sono stati inseriti nella querela presentata in Procura.
L’associazione “Stop Animal Crime” pone l’attenzione sul tema delle armi ad aria compressa: “In Italia la vendita delle armi è libera quando si ritiene che lo strumento non abbia un elevato potenziale di offensività, tra queste ci sono vere e proprie pistole e fucili ad aria compressa, liberamente acquistabili da qualsiasi maggiorenne, purché non sviluppino un’energia cinetica superiore o uguale a 7,5 joule. Il porto delle armi ad aria compressa con potenza inferiore ai 7,5 joule non è sottoposto ad autorizzazione dell’Autorità di pubblica sicurezza e non esiste alcun obbligo di denuncia, lasciando fuori controllo chissà quante migliaia di persone in possesso di armi il cui grado di offensività, seppur non potenzialmente mortale per gli umani, di certo lo è per chissà quanti animali da compagnia e selvatici”.
“Siamo fiduciosi che le autorità possano individuare il responsabile degli episodi di Vignolo - spiega l’associazione in una nota - per punirlo a norma di legge. Ricordiamo che il maltrattamento di animali può essere punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 mila euro a 30 mila euro, con pena aumentata se dai fatti deriva la morte dell’animale”.