Una giovane donna ha denunciato un’aggressione subita in corso Giolitti. Si tratta di Giulia Marro, 33 anni, antropologa attiva nel sociale, che ha raccontato l’episodio durante la
quarta puntata del suo podcast “Ore d’area” trasmesso dalla piattaforma Nelr.it.
Il format è incentrato proprio sul quartiere nei pressi della stazione, che, si legge nella descrizione del programma “negli ultimi tempi sta vivendo una forte trasformazione sia urbanistica che sociale”. In “Ore d’area - Parole e suoni dall’Isolato” Giulia Marro porge il microfono a chi nell’isolato vive, lavora o semplicemente lo frequenta, per raccontare senza filtri frammenti di quotidianità.
Comprensibile l’amarezza: “Ho tanta rabbia dentro e molti dubbi - racconta -. Sono stata picchiata. ho ricevuto uno schiaffo da una persona che non avevo mai visto prima. Ero uscita da un locale dopo aver mangiato cena con degli amici, abbiamo notato quest’uomo e da subito abbiamo cercato di evitarlo perché gli si leggeva in faccia il disagio. Non cosa avesse preso o bevuto”. Poi l’episodio di violenza: “Si è avvicinato, ci ha chiesto una sigaretta, poi ha allungato il braccio e mi ha colpita”. Un amico è intervenuto per difenderla: “Gli ha chiesto perché mi avesse aggredita, ma lui si è allontanato barcollando”.
In una puntata precedente del suo podcast Giulia Marro aveva denunciato il forte consumo di crack - una droga che provoca una forte dipendenza e che porta a reazioni violente - da parte alcune persone che gravitano nel quartiere. “Sono allarmata dal diffondersi di questa droga pesante”, spiega: “Non so se nel caso specifico ne avesse fatto uso perché non ne conosco gli effetti. Certamente non era in sé”. Poi una considerazione: “Sono stata ad Haiti e in Iraq (da cui ha sviluppato il podcast “Parole e suoni" n.d.r.), mi si potrebbe chiedere se ho avuto paura in corso Giolitti. La risposta è sì”.
“Spesso cerco di far comprendere agli altri il disagio che provano le persone a “farsi” di droga pesante, approfondendo le loro storie - prosegue -. Fino a qualche anno fa chi dormiva per strada lo faceva per scelta, oggi è diverso, soprattuto per gli stranieri, che non hanno alternative. La mancanza di documenti in regola li porta ad avere difficoltà a ottenere un lavoro e un affitto e li avvicina alle sostanze illecite. Da cui poi è difficile uscirne da soli”.
Poi una riflessione sulle possibili soluzioni al problema: “Quello che manca sono servizi sanitari in strada, che possano dialogare e intervenire su un certo tipo di situazioni che stanno diventando violente e ingestibili per chi ha in carico il monitoraggio del quartiere”. Secondo l’antropologa “servirebbe un servizio che prenda in conto la dipendenza e le situazioni di forte disagio”.
Dopo essersi recata al pronto soccorso, la giovane donna ha sporto denuncia presso la Questura di Cuneo. I fatti risalgono a circa un mese fa. Non sarebbe la prima volta che si verificano episodi simili: alcune persone che hanno ascoltato la puntata hanno contattato la podcaster descrivendo fatti analoghi. Il racconto completo è fruibile su Nelr.it.