I Carabinieri Forestali hanno diramato una nota stampa riassumendo l'attività in provincia di Cuneo del 2021. Con la mission di tutela dell’ambiente il comparto speciale dell’Arma ha superato per la prima volta lo scorso anno i 10.000 servizi complessivi di pattugliamento del territorio, per lo più rurale, con compiti di polizia giudiziaria ed amministrativa, nonché di monitoraggio tecnico-specialistico del patrimonio naturalistico provinciale. Ne sono scaturiti 692 illeciti amministrativi (+11% rispetto al 2020), per un importo sanzionatorio complessivo di €1.109.602 e 293 informative di reato all’Autorità Giudiziaria (+12% rispetto al 2020) a carico di 296 persone fisiche.
Tra gli ambiti operativi si evidenziano i controlli a tutela del paesaggio, dei corsi d’acqua, del benessere animale, della flora protetta e delle utilizzazioni forestali, nonché la lotta agli incendi boschivi, al bracconaggio ed alle pratiche illecite in danno alla flora protetta, agli animali da reddito e da compagnia, anche di provenienza estera, e ancora i servizi di repressione delle frodi agroalimentari.
È stato il settore dei rifiuti e dell’inquinamento ambientale, dai puntuali sversamenti nelle scarpate stradali, all’abbandono di autoveicoli fuori uso, alle più strutturate gestioni criminali nel settore, quello che ha richiesto il maggior impegno con 187 sanzioni amministrative irrogate per un ammontare di € 618.259, oltre a 103 segnalazioni all’Autorità Giudiziaria (all’incirca un terzo dell’intera attività). Sono state poi asseverate dal Gruppo di Cuneo 75 prescrizioni tecniche di ripristino ambientale a svariati soggetti, in tutti quei casi in cui l’abbandono indiscriminato o la gestione illecita dei rifiuti siano stati ritenuti sanabili e reversibili per il buon stato dell’ambiente.
Una delle singole attività investigative di maggior rilievo è stata senz’altro l’operazione “Fertil plastic”, condotta dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale di Cuneo sotto la direzione della DDA di Torino, conclusa in primavera con 11 misure restrittive cautelari e l’interdizione all’attività e il sequestro di un impianto di compostaggio dell’albese che nel tempo aveva distribuito su almeno 40 ettari di terreni agricoli (tutti sequestrati) migliaia di tonnellate di fanghi inquinanti non trattati o non adeguatamente trattati. In proposito e a tempo di record si è di recente addivenuti a 9 patteggiamenti e all’avvio delle procedure di bonifica, di risarcimento per i 3 Comuni costituitisi parti civili e di confisca dei beni frutto del reato.
Tra le tante un’altra peculiare operazione è stata quella dell’individuazione nello scorso autunno del bracconiere di un lupo a Peveragno grazie ad un intenso sforzo investigativo della Stazione Carabinieri Forestale di Mondovì e la collaborazione prima del Nucleo investigativo sopra citato e poi dei RIS di Parma. Si individuava infatti in primis una rosa di sospettati residenti nell’area perquisendone le abitazioni e sequestrandone le armi, di seguito veniva effettuata dai RIS una micro comparazione balistica su una di queste riscontrando sicura associazione con la munizione rinvenuta nella carcassa del lupo. Di fronte ad un siffatto quadro probatorio l’indagato ha, anche in questo caso, patteggiato.
Passando a trattare le competenze più squisitamente tecniche dei Carabinieri Forestali si evidenzia l’attività del Centro Settore Meteomont di Cuneo che coordina per tutta la regione il monitoraggio del manto nevoso effettuato da forestali specializzati. In provincia sono stati eseguiti 367 rilievi presso 4 campi di rilevamento fissi e 78 rilievi, a maggior complessità, lungo percorsi scialpinistici a quote e su pendii differenti per una migliore valutazione della stabilità della neve. Il Centro ha altresì curato nei mesi invernali e primaverili la redazione di 140 bollettini regionali giornalieri al fine di accrescere la consapevolezza sul pericolo valanghe dei fruitori della montagna innevata, consultabili sul sito
www.meteomont.gov.it o tramite app “Meteomont Carabinieri”.
I Carabinieri Forestali hanno altresì contribuito con 73 servizi mirati al monitoraggio del lupo aderendo al progetto comunitario “Life wolfalps EU”, insieme ad altri enti pubblici del territorio, per verificare stato e consistenza del predatore, in forte espansione.
Nonostante il periodo pandemico sono stati svolti 30 interventi di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali a favore di istituti di scuola primaria e secondaria, per lo più in ambiente esterno, che hanno coinvolto circa 2.800 ragazzi, tra i quali un rilievo particolare ha assunto la rinnovata celebrazione della festa nazionale dell’albero nell’autunno scorso. Sono state anche offerti contributi formativi all’Ordine provinciale dei Dottori Agronomi e Forestali, nonché agli studenti del corso di Laurea in Scienze Forestali ed Ambientali di Torino.
Chiude la sintetica esposizione delle attività il lavoro effettuato dall’unità cinofila antiveleno che ha effettuato 55 ispezioni rinvenendo 5 esche avvelenate sul territorio. L’odiosa pratica, che parrebbe in leggera diminuzione, cagiona gravi sofferenze e talora la morte non solo dei selvatici (lupi e volpi in primis) ma anche di molti cani, da compagnia, da caccia o da tartufi, attirati anch’essi dai bocconi dolosamente rilasciati.
Parte dell’attività è stata compiuta in sinergia con la linea territoriale dell’Arma, per fornire il contributo specialistico nei servizi di prevenzione a tutela della legalità, come nel caso di una campagna di controlli sul trasporto rifiuti su strada o con altre articolazioni quali il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro per le verifiche sull’operato di aziende agricole e forestali.
I Carabinieri Forestali sono disponibili a recepire le segnalazioni dei cittadini attraverso il numero unico di emergenza 112.