“Can che abbaia non morde”, dice il proverbio, ma l’abbaiare di un cane può mettere a dura prova la pazienza di chi è meno avvezzo a sopportare le richieste di attenzioni dei nostri amici a quattro zampe.
La questione si fa seria se, come accaduto a Centallo, ci si mette di mezzo la giustizia penale. A chiederne l’intervento è stata una signora che in varie occasioni aveva manifestato il suo disagio di fronte a vigili urbani e carabinieri del paese: “Una volta sono andata a dormire in cantina. È l’unico posto in cui non sento quel cane. Abbaia perché nessuno se ne prende cura ed è sempre da solo: avrebbe bisogno di essere guardato”. Il cane in questione è un pastore australiano di proprietà di D.M., un’altra residente della zona. La donna ora è accusata di disturbo della quiete pubblica. “Per un periodo la faccenda è stata abbastanza insostenibile e ne abbiamo parlato con l’amministratore di condominio” ha testimoniato un vicino di casa, sentito durante l’istruttoria. Un altro è stato ancora più netto: “Il cane abbaia sempre, dà fastidio e non si riesce a dormire. Sono due anni che andiamo avanti con questa storia. Un animale devi saperlo tenere e loro non ne sono capaci”.
Nell’ultima udienza, a salire sul banco è stata l’imputata: “Il cane non è mai lasciato da solo. Al pomeriggio sta con i miei genitori anziani, che abitano nella mia stessa palazzina ed escono di rado. Di notte dorme con me e mio figlio”. Le lamentele, assicura, non sono comunque mai state prese sotto gamba: “Ho fatto fare un ‘corso’ al mio cane per migliorarne il comportamento e ho coperto l’area in cui è solito stare con un telo, in modo da attutire i rumori. Ho anche consegnato a tutti i vicini un questionario dove chiedevo di segnalare eventuali disturbi. Solo l’autrice della denuncia e un altro residente ne hanno menzionati”.
Il tutto, sostiene l’accusata, sarebbe da ricondurre in realtà ai dissapori preesistenti con l’autrice della querela, a sua volta oggetto di un procedimento per minacce e danneggiamento dove la stessa D.M. la parte offesa: “Al primo abbaio del mio cane, la signora esce sul balcone urlando di farlo star zitto. Eppure ho misurato una distanza di 67 metri in linea d’aria tra la mia abitazione e la sua e ho contato quanti cani vivono nella strada in cui abita: ce ne sono ben quattordici”.
Il commissario Filippo Scicolone, comandante della Polizia Locale di Centallo, si era interessato della questione fin dalle prime segnalazioni, giunte nel maggio del 2020 da due persone diverse: “Ci è stato richiesto di intervenire, in alcune occasioni, ma sul posto non abbiamo mai sentito abbaiare i cani”. Anche il carabiniere scelto Giampaolo Ponti, recatosi presso l’abitazione di D.M. per interventi analoghi, ha riferito di non aver notato particolari rumori: “L’animale ha abbaiato una sola volta, al nostro arrivo”.
La conclusione del procedimento è attesa il 25 maggio.