CUNEO - Il giudice ha deciso: tornano dalla madre due dei quattro “fratellini di Cuneo”

Sull’onda di Bibbiano il caso dei fratelli separati e inviati in comunità era diventato nazionale. All’origine una travagliata separazione dei genitori e accuse di abusi

Andrea Cascioli 18/03/2021 10:45

 
Sono tornati a casa della madre due dei quattro fratelli che lo scorso 10 luglio, per decisione del Tribunale per i minori di Torino, erano stati separati e inviati in tre diverse comunità mentre la più piccola, di appena sei anni, era stata invece accolta in una famiglia affidataria.
 
A deciderlo è stato lo stesso Tribunale con un provvedimento reso noto nella giornata di ieri, mercoledì 17 marzo. I due ragazzi più grandi, di 16 e 14 anni, possono quindi ricongiungersi alla mamma che risiede in un comune dell’hinterland di Cuneo. Per i due più piccoli resta invece fermo quanto già disposto.
 
La vicenda dei “quattro fratellini di Cuneo” era diventata di dominio pubblico l’estate scorsa sull’onda lunga del caso Bibbiano e degli strascichi polemici legati al sistema degli affidi. La questione trae origine in realtà da una causa di separazione consensuale tra i genitori avviata nel 2018: il giudice aveva disposto all’epoca la custodia congiunta dei figli, con affidamento prevalente alla madre. Nel 2019 la donna aveva denunciato l’ex marito accusandolo di abusi sessuali ai danni di tre dei quattro bambini. Per questo procedimento la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio e il gip ha fissato l’udienza preliminare al prossimo luglio.
 
In seguito alla sopravvenuta modifica delle condizioni di separazione, il giudice aveva disposto una perizia sulla madre che un consulente aveva ritenuto non più idonea alla custodia dei minori. Di qui la decisione di affidarli ai nonni paterni, con i quali però erano subentrate successive incomprensioni tali da determinare il trasferimento d’urgenza presso le varie comunità e la famiglia affidataria. Nel frattempo alle decisioni dei magistrati si è sovrapposta l’eco mediatica delle denunce della madre e dei due ragazzi più grandi che chiedevano di poter tornare a vivere con lei: il gruppo Facebook che sostiene le loro rivendicazioni ha oltre 4mila iscritti e del caso si è occupata anche la deputata Veronica Giannone con varie interrogazioni. In questi mesi, aveva suscitato estese polemiche sui social anche la circostanza che ai due fratelli sarebbero stati sequestrati i cellulari e inibito l’uso di Facebook.
 
Circa la decisione di riaffidare i figli più grandi alla madre, la difesa dell’altro genitore valuterà nei prossimi giorni cosa fare. In ogni caso, precisa l’avvocato del padre, “nelle procedure di affido la volontà del bambino viene sempre ascoltata ma non è determinante: va infatti contemperata con il preminente interesse del minore, secondo quanto previsto dalla legge”. Una delle controversie più forti è legata al fatto che i minori, pur essendo stati ascoltati dai consulenti tecnici del Tribunale, non avessero parlato direttamente con il giudice: “Un fatto ampiamente motivato e previsto dalla giurisprudenza” ribatte il legale.
 
Anche il difensore della madre dei quattro fratellini ha preferito declinare ogni commento sul merito del provvedimento: “Al momento siamo impegnati a riportare a casa anche gli altri due ragazzi”.

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