Sono stati tutti prosciolti all’udienza predibattimentale, e quindi senza passare per il processo, gli ex amministratori comunali e regionali del Piemonte chiamati in causa dalla Procura di Torino nel primo procedimento per inquinamento ambientale associato ai danni da smog.
Tra gli amministratori individuati figurava l’ex sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia, in veste di assessore regionale all’Ambiente nella giunta di Sergio Chiamparino. Lo stesso Chiamparino è stato prosciolto con gli ex sindaci di Torino Piero Fassino e Chiara Appendino e gli ex assessori comunali Alberto Unia, Stefania Giannuzzi, Enzo Lavolta. La posizione dell’attuale governatore del Piemonte Alberto Cirio e del suo assessore Matteo Marnati era stata stralciata e inserita in un secondo filone, tuttora oggetto d’indagine.
L’azione legale è nata dall’esposto presentato nel 2017 da Roberto Mezzalama, presidente del comitato Torino Respira. “Le informazioni sull’inquinamento e i suoi effetti mortali erano già disponibili sui siti del Comune e della Regione”, sostenevano gli ambientalisti. La Procura aveva aperto un fascicolo per inquinamento ambientale in forma colposa e indagato gli amministratori succedutisi dal 2015 al 2020.
Secondo l’accusa gli indagati in questo periodo “cagionavano abusivamente una compromissione o un deterioramento significativo e misurabile dell’aria della Città di Torino”, adottando “misure inadeguate a eliminare o contenere nei limiti legali i valori di Pm10, nonostante che negli anni vi fossero sempre stati numerosissimi superamenti dei valori limite consentiti”. Gli sforamenti, secondo i pubblici ministeri, avevano avuto “conseguenze sulla salute delle persone”, quantificate in una cifra fra i 1.000 e i 1.400 decessi attribuibili al mancato rispetto dei parametri su Pm10 e Pm2,5.