CUNEO - Incassavano contributi per migranti che non ospitavano, tre cooperative scoperte dalla Guardia di Finanza

Le Fiamme Gialle cuneesi hanno portato alla luce una truffa ai danni dello Stato per oltre 300 mila euro. Denunciati in quattro

Redazione 18/09/2020 08:15

La Guardia di Finanza di Cuneo ha portato a termine un’operazione che ha riguardato i servizi di accoglienza connessi all’emergenza migranti, in particolare controllando le erogazioni di fondi a favore di cooperative operanti in Provincia e portando alla luce un’ingente truffa ai danni dello Stato.
 
L’azione investigativa, avviata a seguito di delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo, è stata incentrata sul controllo delle presenze effettive degli immigrati richiedenti asilo presso le strutture di accoglienza predisposte da tre cooperative (delle quali al momento le Fiamme Gialle non hanno diffuso i nomi). In base alle vigenti norme, il pagamento del corrispettivo da parte della Prefettura deve avvenire sulla base delle presenze riepilogate in appositi prospetti mensili e sottoscritte dai legali rappresentanti delle citate cooperative. In caso di assenza dell’ospite dalla struttura nessun compenso è ovviamente dovuto.
 
Dato questo quadro regolamentare, i finanzieri hanno scoperto che le tre cooperative menzionate, al fine di ottenere il corrispettivo lordo giornaliero di 35 euro per migrante, hanno falsamente attestato la presenza dei richiedenti asilo presso le loro strutture, quando invece gli stessi si trovavano altrove. Risultato: truffa ai danni dello Stato, quantificata in 317 mila euro, con accertamento di quasi 10 mila indebite assenze di migranti in violazione dell’art. 640, comma 2, n.1 del C.P. con la segnalazione all’Autorità Giudiziaria di quattro responsabili.
 
Dalle indagini - secondo quanto riportato dall'Ansa - risulta che un centro di accoglienza gestito da una delle coop a Montezemolo era operativo sulla carta per incassare il denaro, ma era di fatto una struttura abbandonata e i dieci migranti presunti ospiti venivano usati per "mansioni lavorative presso privati". Alcuni erano anche stati "arbitrariamente trasferiti in Liguria per svolgere attività lavorative in campo edilizio e cura e manutenzione del verde" con "compensi al di fuori di ogni norma di legge, senza autorizzazioni o contratti".

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