Rischia di costare più cara del dovuto la multa per eccesso di velocità che A.D., un automobilista cuneese residente in valle Pesio, ha rimediato circa un mese e mezzo fa dai vigili urbani di Boves.
Tutto comincia con un post che il 1 luglio l’uomo ha pubblicato sul proprio profilo Facebook: nella fotografia allegata si vedeva in modo chiaro l’intestazione del Corpo di Polizia Locale di Boves, accompagnata da commenti coloriti all'indirizzo dei vigili. Poiché lo scritto era visibile a tutti gli utenti del social network, anche i ‘civich’ bovesani hanno potuto leggere il suo contenuto e l’hanno segnalato al sindaco Maurizio Paoletti, che nella sua funzione è rappresentante legale della Municipale.
Con una recente delibera di giunta, l’amministrazione comunale ha deciso di procedere per diffamazione: “Confido che serva più che altro da lezione” spiega Paoletti. “A tutti noi capita di prendere multe - continua il primo cittadino (nonché avvocato) - e la colpa è sempre del vigile o di qualcun altro. Ma su Facebook non ci si può sfogare in qualunque modo come si farebbe con un amico, specie se lo si fa su un profilo pubblico”.
Il sindaco tiene anche a precisare che la sanzione non aveva alcun intento ‘persecutorio’: “Piazziamo l’autovelox pochissime volte e a differenza di altri comuni non lo usiamo per fare cassa. I residenti però ci segnalano che c’è chi viaggia troppo veloce, soprattutto su alcuni tratti della circonvallazione”.