Era stata la ex compagna a denunciare una vera e propria violenza sessuale ai danni di sua figlia, all’epoca 13enne. Così, nell’estate del 2018, un 30enne residente in un centro alle porte di Cuneo si era trovato a rispondere dell’accusa infamante di aver approfittato di una ragazzina che aveva visto crescere.
Tutto sarebbe successo dopo una notte che la giovanissima aveva trascorso a casa di suo nonno. Anche l’imputato, che aiutava il padrone di casa sul lavoro, aveva dormito lì. Al mattino la donna aveva raccontato di aver visto il suo ex vicino al letto della figlia, intento a baciarla e palparla nelle parti intime mentre lei era addormentata.
È stata proprio la presunta vittima di queste molestie, oggi 15enne, a smentire la ricostruzione. Nel corso dell’udienza a porte chiuse davanti al tribunale di Cuneo la ragazzina ha negato di aver ricevuto approcci sessuali dall’ex compagno della madre, che si trovava vicino al suo letto solo perché lei gli aveva chiesto di svegliarla a una certa ora. Anche il nonno, sentito come teste del pm, ha confermato la circostanza.
Alla luce di queste risultanze il sostituto procuratore Carla Longo ha chiesto l’assoluzione del 30enne dall’imputazione più grave, ma gli ha contestato un altro episodio a sfondo sessuale. In un’occasione, infatti, l’uomo avrebbe inviato sul cellulare della giovane un video pornografico, a suo dire su insistenza di lei che voleva sapere a tutti i costi cosa stesse guardando l’uomo sul proprio telefonino.
Dopo la requisitoria del pm, il prossimo 12 febbraio si terranno le arringhe dell’avvocato di parte civile Cinzia Mansueta Mureddu, che rappresenta la madre dell’adolescente, e del difensore dell’imputato Fabrizio Di Vito. Quest’ultimo si è detto fiducioso nell’assoluzione, alla luce di quanto emerso.