Tra le attività di vigilanza ambientale svolte dai Carabinieri Forestali figura anche il controllo dell’utilizzo dei reflui di origine zootecnica in agricoltura. L’utilizzo di concimi di origine animale come fertilizzanti ha origine storiche e tutt’oggi rappresenta una fondamentale attività sia per migliorare le rese produttive delle superfici agricole, sia per gestire l’imponente mole di reflui generate dalle attività di allevamento, principalmente bovino e suino. Pur essendo dai più considerata una operazione tradizionale e priva di rischi, l’impatto ambientale dei liquami e letami è di notevole rilevanza e pertanto il loro utilizzo è strettamente disciplinato, con normative regionali, per i quantitativi utilizzabili, i periodi di divieto e le modalità di spandimento. Alcune sostanze contenute nei liquami, come nitrati ed ammoniaca, se disperse nella falda acquifera o in atmosfera, possono costituire un grave inquinamento ambientale e rivelarsi pericolose per la salute umana. Gli effluenti zootecnici debbono dunque essere strettamente trattati con finalità di concimazione e non diversamente smaltiti.
Nella corrente stagione invernale sono stati elevati 14 verbali amministrativi per scorretti spandimenti di liquami e letami nella pianura cuneese. L’importo totale delle sanzioni, che dovrà essere stabilito dall’autorità competente, ovvero la Provincia, è compreso tra i 8.400 e i 84.000€. Tra i comportamenti illeciti più diffusi si segnala la distribuzione dei reflui nei periodi invernali di divieto o su terreno innevato o gelato, così come il mancato interramento dei reflui entro il giorno successivo al trattamento per il contenimento, tra l’altro, degli odori sgradevoli.
I trasgressori sono stati altresì segnalati all’Agenzia regionale Arpea per le previste decurtazioni dei premi comunitari percepiti in relazione all’attività agricola effettuata.