“Non avevo mai visto questa persona in vita mia, è successo tutto per un colpo di clacson”. A raccontarlo, oltre un anno dopo i fatti, è un 25enne cuneese, minacciato con un’accetta mentre stava guidando per tornare a casa.
Secondo gli inquirenti il responsabile di quel gesto inconsulto sarebbe un albanese di 38 anni, R.K., residente a Cuneo e già conosciuto dalle forze dell’ordine. Nel periodo in cui si erano verificati i fatti, l’ottobre del 2021, era stato ammesso a una misura alternativa alla detenzione e affidato in prova ai servizi sociali. A lui i carabinieri sono risaliti in base alla descrizione della persona offesa e alla targa che il giovane aveva memorizzato, con un’incertezza relativa alle ultime due lettere.
In aula il 25enne ha ripercorso quanto accaduto tra la galleria della Est-Ovest e la rotonda che conduce verso Confreria: “Entrando nel tunnel ho visto una station wagon grigia che continuava a fare manovre azzardate, c’era una sola persona a bordo con indosso le cuffie. Guidava in malo modo, come se stesse giocando. Arrivato alla rotonda dovevo girare a destra, nel momento in cui stavo per farlo mi ha sorpassato da destra e io ho clacsonato”. Tanto sarebbe bastato, precisa l’autore della querela, per scatenare la violenta reazione dell’altro automobilista: “Si è fermato costringendomi a inchiodare, poi è uscito dalla macchina e ha aperto il portellone della mia auto dal lato passeggero. Urlava frasi come ‘non devi rompere il c… a me per come guido’ e ‘ti ammazzo’”. Alle minacce verbali avrebbe fatto seguito un gesto ancora più inquietante, quando il soggetto era tornato verso la sua auto per prendere un’accetta: “L’ha mostrata un paio di volte, per farmi capire che avrebbe avuto il coraggio di usarla. Poi si è rimesso alla guida ed è andato via”.
La targa indicata è risultata corrispondere a una Peugeot 307 di colore grigio chiaro, in uso a R.K. e intestata a un suo congiunto. La vittima della minaccia aveva riconosciuto lo stesso R.K. dalle fotografie mostrate: spontaneamente, prima ancora della perquisizione, l’albanese aveva fornito agli inquirenti la sua accetta. Il 20 gennaio si attendono l’esame dell’imputato e la conclusione del procedimento penale.