DRONERO - La denuncia di una tredicenne di Dronero: “Quell’uomo voleva costringermi a salire in auto con lui”

Per l’episodio risalente all’agosto del 2020 il presunto molestatore deve rispondere di violenza privata: “Mi ha afferrata per un braccio e urlava, ho avuto paura”

a.c. 29/06/2022 17:32

Aveva solo tredici anni, all’epoca. Oggi ne ha quindici e ha dovuto raccontare al giudice, vincendo l’emozione, cosa l’ha spinta a denunciare l’uomo che nell’agosto di due anni fa avrebbe cercato di costringerla ad entrare nella sua auto.
 
Era un pomeriggio estivo e l’adolescente stava uscendo di casa per incontrare alcuni amici a Dronero. Camminando da sola per strada, a un certo punto, avrebbe visto accostarsi a lei un’auto di colore chiaro: “Il guidatore ha abbassato il finestrino e ha iniziato a chiedermi se volessi un passaggio. Ho fatto finta di niente e ho continuato a camminare, ma la cosa si è ripetuta e mi sono spaventata. Allora gli ho risposto ‘no, grazie’”. Anziché convincere l’interlocutore a desistere, l’educato rifiuto della ragazzina lo avrebbe fatto inferocire: “L’auto si è fermata sul ciglio della strada e l’uomo è sceso, venendo verso di me. Era più aggressivo, mi ha afferrata per il braccio e urlando mi ha detto ‘allora, lo vuoi o no sto c… di passaggio?’. Non c’era neanche una macchina nei paraggi”.
 
La tredicenne a quel punto si sarebbe divincolata rinnovando il suo rifiuto e inducendo l’uomo, pur seccato, ad andarsene via: “Prima di tornare indietro mi ha dato una spinta, non molto forte. Io però ero immobilizzata dalla paura e sono caduta”. Solo il giorno dopo, la giovanissima avrebbe notato la stessa vettura in paese: “Era un’auto di piccola cilindrata, l’ho rivista mentre ero al bar con mia madre. Ho preso la targa e ho scattato una fotografia: lui lo avevo già visto in precedenza, ma non gli avevo mai parlato”. Grazie a questa individuazione, i carabinieri sono riusciti a risalire al proprietario dell’automobile, un cittadino albanese residente in paese, ora a processo per violenza privata.
 
Il padre e un’insegnante dell’adolescente hanno riferito di essere stati messi al corrente dei fatti da lei: “È successo al rientro a scuola. - ha spiegato la docente - Io e i miei colleghi avevamo notato che l’alunna appariva triste e stava male. In novembre, mi ha raccontato di essere stata fatta oggetto di violenze verbali da parte di uno sconosciuto su Instagram. Ci siamo sentiti al telefono in seguito a questo e mi ha parlato dell’episodio accaduto durante l’estate”. Secondo la professoressa, quella vicenda avrebbe segnato molto la sua studentessa: “Ha accusato problemi psicologici per tutto l’anno, anche durante le lezioni”.
 
Il 28 settembre sono in programma l’esame dell’imputato e la discussione del caso.

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