Dopo una segnalazione pervenuta da un Reparto del Corpo nel bergamasco, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cuneo ha sottoposto a controllo un carico di dispositivi di protezione giunto dalla Cina. Dalle prime evidenze, infatti, i prodotti venduti al dettaglio nell’area lombarda, distribuiti in Italia da un commerciante all’ingrosso braidese, non erano corredati della documentazione prevista dalla normativa vigente, pur considerando le recenti semplificazioni dettate dai decreti di emergenza.
In particolare, dalle indagini svolte dai finanzieri del Gruppo di Bra, è emerso che la società di importazione cuneese nelle ultime settimane ha introdotto nel territorio nazionale più di 80 mila dispositivi di protezione Ffp2, per un valore all’acquisto di circa mezzo milione di euro ed un valore commerciale al dettaglio di più di un milione, non assistiti dalle richieste certificazioni di conformità, in violazione, tra l’altro, del Regolamento UE 2016/425, né legittimati dalla procedura in
deroga di recente introdotta dal Governo italiano.
L'intervento delle Fiamme Gialle, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Asti, ha consentito di intervenire in maniera immediata, evitando che la gran parte dei prodotti irregolari venissero acquistati da ignari consumatori. Con il contributo di ben 26 Reparti della Guardia di Finanza, distribuiti su tutto il territorio
nazionale, si è proceduto quindi al sequestro dei dispositivi non certificati, prima della scoperta erogati ai commercianti al dettaglio, eliminando prodotti inidonei a tutelare la salute dei cittadini e lasciando spazio alla vendita di beni regolarmente immessi sul mercato.