Angelo Caliò è morto ormai da sei giorni, ma il suo corpo è ancora in attesa di un funerale. Colpa della burocrazia, perché in casi come questi l’amministrazione comunale pretende di accertarsi dello stato d’indigenza degli eredi prima della sepoltura e non dopo.
Il Comune di Cuneo si è quindi messo al lavoro per rintracciare i figli del 73enne di origine siciliana, conosciuto da tutti coloro che da oltre dieci anni lo vedevano in corso Nizza, seduto di fronte alla filiale della banca Bper, con una cassetta per le offerte e i suoi inseparabili cani, Lupo e Roby. Caliò aveva lasciato giovanissimo la natia Paternò per lavorare in Germania, poi era rientrato in Italia: manovale, cuoco, da ultimo, raccontava, ambulante sulle piazze di Torino. Era stato sposato e aveva avuto dei figli che ora pare vivano in Francia. Nel 2009, divorziato e senza più lavoro, era arrivato a Cuneo su una roulotte. Grazie all’aiuto dell’avvocato Claudio Massa, suo “vicino di casa” in corso Nizza, era riuscito a trovare un alloggio in via Bersezio che condivideva con la compagna romena, anche lei priva di disponibilità.
È proprio l’avvocato a essersi interessato della situazione, con una missiva indirizzata lo scorso sabato alla sindaca di Cuneo e ai dirigenti dell’Ufficio Funebri. Da giurista Massa mette in dubbio che vi siano presupposti normativi nella prassi che impone di bloccare la celebrazione del funerale, anziché saldare subito le spese per poi, eventualmente, rivalersi sugli eredi. In ogni caso, afferma, “mi pare che la condotta del Comune, oltre ad essere priva di pietas nei confronti dei defunti, a maggior ragione se bisognosi, com’è notorio che fosse il sig. Caliò, non tenga conto che vi sono anche altri soggetti, impossidenti anche loro che però devono avere il diritto di collocare di collocare il soggetto cui erano in vita legati”. Il riferimento è appunto alla convivente del defunto, peraltro ora ancor più in difficoltà perché privata del modesto sussidio di cui godeva il signor Angelo. Di lei si sta interessando la Caritas, per il tramite della responsabile del Centro di Ascolto Ivana Lovera. L’obiettivo è anche quello di aiutare i due cani tanto cari a Caliò: chi volesse aiutare la signora a mantenerli e occuparsene può contattare lo 0171/634184.
Nell’attesa che l’iter amministrativo si sblocchi, quell’angolo di corso Nizza continua da quasi una settimana a riempirsi di fiori, pensieri e cibo per cani: la testimonianza dell’affetto di un’intera città.