Nel corso della partita tra Roretese e Ceva, valida per il campionato di Prima Categoria di calcio, giocata lo scorso 20 maggio, lanciò due bottiglie di vetro in campo per contestare una decisione dell'arbitro (fortunatamente senza colpirlo): ora R.D., classe '92, cittadino straniero, è stato denunciato in stato di libertà all'Autorità Giudiziaria per lancio di materiale pericoloso. Nei confronti del ragazzo, inoltre, è stato avviato il procedimento per il Daspo, ossia il divieto di accedere a tutte le manifestazioni sportive per un periodo di tempo predeterminato.
Gli accertamenti sui fatti, che erano stati puniti con
un'ammenda di 100 euro nei confronti del Ceva dal Giudice Sportivo, sono stati condotti dalla Digos: le indagini si sono servite anche di immagini registrate da alcuni tifosi, che stavano riprendendo la partita con i propri smartphone.
A due mesi da quel Roretese-Ceva “incriminato”, la notizia della denuncia e dell'avvio delle procedure per il Daspo. Notizia importante, segnale tangibile del fatto che – contrariamente a quanto pensano in molti – i campi da calcio e gli stadi non sono “zone franche” dove tutto è consentito. Una “battaglia”, quella contro questo genere di comportamenti, che spesso “macchiano” le partite anche nella nostra provincia, di cui ci siamo spesso occupati anche qui, su Cuneodice.it, con la rubrica
“Controcalcio”.