CUNEO - Molesta i passanti e minaccia i poliziotti che lo fermano, il giorno dopo ruba un cellulare: arrestato

In manette (insieme ad un complice) un ventisettenne pluripregiudicato di origini somale. E' stato fermato dopo aver cercato di estorcere altro denaro alla vittima del furto

a.d. 18/08/2020 12:51

Ha molestato i passanti in via Basse Sant’Anna, ha insultato e minacciato i poliziotti che l’hanno fermato, ha rubato un cellulare sottraendolo da un’auto parcheggiata e infine ha tentato di estorcere altro denaro alla vittima del furto, il tutto nel giro di due giorni. Airaayman Dahud, classe 1993, pluripregiudicato italiano di origini somale, ufficialmente residente a Borgo San Dalmazzo, è stato arrestato sabato 15 agosto e ora si trova, insieme ad un complice, detenuto presso il carcere del Cerialdo. A ricostruire gli eventi degli ultimi giorni, nell’incontro con i giornalisti di stamattina, martedì 18 agosto, è stato il Questore di Cuneo Emanuele Ricifari.
 
Il ventisettenne, nella giornata di venerdì 14 agosto, è stato fermato una prima volta dagli agenti della Polizia dopo che insieme ad altri giovani aveva ripetutamente disturbato le persone che passeggiavano nella zona della basse di Sant’Anna a Cuneo. Le molestie, ha spiegato il Questore, erano specificatamente indirizzate agli italiani: “Appena capivano che le persone erano straniere, smettevano e cambiavano obiettivo”. Con Dahud, come detto, anche altri giovani, tutti nati tra l’89 e il ’95, di nazionalità guineana, somala e polacca, residenti ufficialmente tra Imperia e Torino: “Nessuno di loro risiede a Cuneo e nessuno di loro lavora, si tratta di persone che vivono di espedienti, molto spesso di furti”, ha commentato Ricifari. All’arrivo dei poliziotti i giovani rifiutavano di consegnare i documenti e davano in escandescenze scagliandosi contro gli agenti: “Conosco il Questore, so dove abita, prima o poi lo aspetto sotto casa e gli spacco il c**o”; “Ti conosco bene, so dove abiti, verrò a cercare te a la tua famiglia, poliziotto del c***o”, sono alcune delle minacce proferite dal ventisettenne di origini somale. Il giovane è stato poi portato in Questura e denunciato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, ma questo non è bastato a placarne gli animi: uscendo dagli uffici di piazza Torino, infatti, il ventisettenne ha urlato “Andate a fare in c**o, me la pagherete cara, verrò a cercarvi”. 
 
Nemmeno 24 ore più tardi, nella tarda mattinata di sabato 15 agosto, il ragazzo ha poi nuovamente attirato le attenzioni della Polizia: insieme a due amici ha mandato in frantumi il finestrino di un’auto parcheggiata in lungostura 24 Maggio, rubando un telefono cellulare ed effetti personali che erano custoditi all’interno. La vittima del furto, un quarantenne italiano, ha scoperto il furto poco dopo, rivolgendosi immediatamente alla Questura, la quale in poco tempo riusciva a risalire allo stesso Dahud. Nel frattempo il quarantenne, chiedendo informazioni ai passanti per provare a raccogliere testimonianze, si è imbattuto proprio negli autori del furto, notando nelle loro risposte un tono di scherno. Insospettitosi, l’uomo ha così offerto 200 euro come ricompensa ai ragazzi, se questi fossero riusciti a recuperare il suo cellulare, dando loro appuntamento dopo 30 minuti. Al momento dello scambio, però, sono poi intervenuti anche gli agenti della Squadra Mobile, avvertiti nel frattempo dallo stesso denunciante, che hanno bloccato Daud e un altro complice, i quali, come detto, si trovano ora nel carcere di Cerialdo in attesa di essere processati per direttissima con l’accusa di estorsione aggravata.
 
Stamattina, martedì 18 agosto, la Divisione Anticrimine ha inoltre redatto il foglio di via obbligatorio per Daud, che se fosse rimesso in libertà dovrà allontanarsi da Cuneo e non farvi più ritorno per 3 anni. 
 
E’ grave l’atteggiamento intollerabilmente canzonatorio verso la pubblica autorità e le forze dell’ordine da parte di queste persone e soprattutto di questo sciagurato. - ha commentato il Questore Emanuele Ricifari - A 27 anni ha già accumulato diverse pagine di precedenti e una considerevole notorietà presso la Polizia. Va in giro con magliette e abbigliamento di costo e cellulari di ultimo modello, cose che senza dubbio gli immigrati che lavorano onestamente nella raccolta frutta non si possono permettere. Lui d’altronde sostiene apertamente di ‘essere più furbo di quelli che lavorano’”. 
 
Anche nei confronti delle altre persone fermate insieme a lui negli ultimi giorni si stanno valutando misure analoghe: “Alla prima occasione saranno oggetto di Daspo urbano, grazie alla nuova ordinanza emanata dal Comune di Cuneo”.

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