BEINETTE - È morto Andrea "Drea" Gastaldi, storico pastore del vallone del Marguareis

Classe 1937, è scomparso martedì 26 settembre. Per cinquant'anni ha frequentato i pascoli della valle Pesio

27/09/2023 16:56

È scomparso martedì 26 settembre Andrea Gastaldi, classe 1937, storico pastore del vallone del Marguareis. Noto a tutti come Drea, per circa cinquant’anni ha frequentato, con il suo gregge, i pascoli della Valle Pesio, dormendo nei casotti del Marguareis e aiutato solamente dal fratello Antonio, scomparso qualche anno fa, e da Maurizio Mauro, pastore che da lui ha imparato il mestiere. L’età lo ha rallentato, ma mai fermato; dai 70 anni in poi ha tenuto un gregge più piccolo, circa 40 pecore, nel suo ciabot nel comune di Beinette, limitando solamente le salite agli alpeggi.
 
Fino all’ultimo giorno è stato pastore, per lavoro ma soprattutto per passione. La sua vita è stata scandita dai ritmi del pascolo e dell’ovile: monticazione, nascita degli agnelli, mungitura, caseificazione, un ciclo continuo che Drea non ha mai abbandonato. “Se avevi la fortuna di passare quando caseificava, dopo la mungitura, ti faceva assaggiare i “cavalèe”, la ricotta che sfiorava e galleggiava sul siero prima di essere raccolta” ricorda Mauro Fissore, responsabile del settore Vigilanza delle Aree Protette. Un rapporto sereno e collaborativo quello con il Parco e, soprattutto, con i guardiaparco che spesso incontrava e che, in occasioni di necessità, ha più volte ospitato durante la notte.
 
Famoso per la sua ricotta e per la sua ospitalità, era anche noto per le sue pecore di razza roaschina: più volte era stato premiato per il miglior montone e per la miglior linea genetica della razza.
 
Nel corso della sua vita e del suo lavoro, ha assistito al ritorno del lupo sulle nostre montagne; alla morte di una sua pecora, rimasta fuori dall’ovile durante la notte, e ai successivi rilievi dei guardiaparco delle Aree Protette che hanno accertato che fosse stata predata da un lupo, ha risposto con incredulità.
Ma ha imparato successivamente a convivere con il predatore e le sue perdite sono state molto limitate; grazie anche al rapporto di collaborazione con il Parco si era infatti adattato a questa situazione, tutelando il suo gregge in svariati modi, primo tra tutti la sua presenza costante.
 
Uomo, pastore, ospite, Drea è stato un punto di riferimento per i turisti e per i guardiaparco, una fonte inesauribile di informazioni su cosa accadeva sul nostro territorio, su dove trovare le nidificazioni di gallo forcello e sui parti e gli spostamenti dei camosci, su come sarebbe cambiato il meteo in quella giornata e su quale sentiero era interrotto.
 
“Rispettoso del pascolo che gestiva, con esperienza, come fosse un giardino, conducendo le sue pecore in modo scrupoloso, è il simbolo di un’epoca che non tornerà più, una persona che conosceva metro per metro tutto l’alpeggio e che, soprattutto, aveva scrupolo di conservarlo” così Mauro Fissore, e tutto l’Ente con lui, ricorda e saluta per l’ultima volta Drea.
 

c.s.

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