BORGO SAN DALMAZZO - Nascose 38 confezioni di dentifricio rubate dal Penny Market di Borgo, condannato

L’imputato, un giovane rumeno, aveva preso anche due lattine di Red Bull. A differenza del complice non mostrò una condotta violenta, restituendo tutto alla cassa

a.c. 02/04/2021 18:46

 
Aveva indosso trentotto confezioni di dentifricio e due lattine di Red Bull quando l’addetto alla sicurezza del Penny Market di Borgo San Dalmazzo l’aveva fermato alla cassa.
 
M.I.R. si era prestato di buon grado a restituire la curiosa refurtiva sottratta dagli scaffali, mentre il complice che era con lui aveva guadagnato la fuga con uno spintone alla guardia, provocandone tra l’altro la caduta contro una porta a vetri e il ferimento. In seguito si era dileguato su una monovolume grigia in direzione di Cuneo, ma era stato poi rintracciato e aveva patteggiato una condanna.
 
Per il reato di concorso in rapina impropria è stato processato anche il suo connazionale rumeno, ufficialmente residente a Torino e oggi irreperibile. Dalle indagini è emerso che prima di quel 7 febbraio 2018 i due erano già stati fermati insieme e indagati per furto in un supermercato della provincia di Bergamo e in un altro a Settimo Torinese. Pur riqualificando l’ipotesi di reato in concorso anomalo, il sostituto procuratore Carla Longo ha chiesto per M.I.R. la condanna a quattro anni e tre mesi: la Procura non ha ritenuto concedibili le attenuanti anche alla luce del fatto che l’imputato non si è mai presentato in aula. Per l’accusa il reato doveva ritenersi consumato essendo stata oltrepassata la barriera delle casse.
 
L’avvocato Giovanni Allione ha sostenuto la tesi opposta su quest’ultimo punto: poiché non c’era ancora stato un autentico impossessamento della merce, si tratterebbe di un tentativo di rapina impropria. Quanto al comportamento dell’imputato, il difensore ha rilevato: “Il complice ha mostrato una condotta violenta mentre M.I.R. è rimasto fermo: il titolare del supermercato ne ha parlato infatti come di ‘un ragazzo assolutamente disponibile, che ha consegnato tutto’”.
 
Il giudice Emanuela Dufour ha infine condannato M.I.R. alla pena di un anno e otto mesi di carcere.

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