Un padiglione devastato, il Gesso (inaugurato solo nel 2011), e tensioni tra gruppi di detenuti che secondo le informazioni raccolte sarebbero tuttora in corso. È il bilancio dei disordini esplosi nel primo pomeriggio nella casa circondariale di Cuneo. All’origine dell’accaduto ci sarebbero tensioni tra detenuti di origine araba, contrapposti ad altri gruppi di italiani e albanesi. Il sindacato Osapp parla di uno scontro tra gang rivali, “probabilmente per il controllo del traffico interno di sostanze illecite e telefoni cellulari”.
Secondo la ricostruzione dei fatti, dopo un’aggressione sulle scale comuni alcuni detenuti della seconda sezione (in custodia aperta con vigilanza dinamica) sarebbero riusciti ad impossessarsi dell’ascensore, tentando di salire nella quarta sezione per vendicarsi. Il tempestivo intervento del personale di Polizia Penitenziaria ha fatto scattare le sirene dell’allarme generale e la situazione si è temporaneamente placata.
Ancora in questo momento, però, diversi ristretti si starebbero rifiutando di rientrare nelle proprie celle, sostando nei corridoi allestiti con tavoli e sedie. Nelle sezioni detentive del padiglione Gesso, fanno sapere i rappresentanti sindacali dei baschi azzurri, si registrano ingenti danni: soffitti scoperchiati, centraline automatiche dei cancelli rotti, citofoni elettronici distrutti e sradicati, piastrelle divelte e muri sgretolati. La situazione è tale da giustificare l’inagibilità.