CUNEO - Nella Granda diminuiscono le denunce. Ma i topi d’appartamento restano un problema

Meno reati in provincia rispetto all’epoca pre Covid. Furti in abitazione e frodi informatiche sono i punti deboli di una provincia con pochi problemi di sicurezza

a.v. 09/10/2022 11:00

Diminuiscono le denunce in provincia di Cuneo, anche rispetto all’epoca pre Covid: dalle 14.992 del 2018 si è passati a 14.894 nel 2019, poi 11.771 nel 2020 (un “crollo” solo apparente, al netto dei mesi di lockdown) e ora 13.908, stando ai dati degli indici di criminalità pubblicati da Il Sole 24 Ore e riferiti allo scorso anno.
 
A fronte di tutto ciò si segnala comunque una risalita di nove posizioni nella classifica generale per province (da 102esima a 93esima) che vede salda al primo posto Milano, con 5.985,3 denunce ogni 100mila abitanti, seguita da Rimini con 5.502,3 e da Torino con 5.057,1. Nella Granda il dato si attesta su un ben più confortante 2.394,7: confortante anche perché restano parecchio sotto media i piazzamenti relativi ai reati più gravi. Cuneo è 54esima su 107 province per numero di omicidi volontari, 77esima per i tentati omicidi, 78esima per le violenze sessuali: qui le denunce passano da 26 nell’ultimo anno non falsato dal Covid (il 2019) a 37.
 
Dove il miglioramento si fa sensibile è nel dato relativo a quello che era - e resta - il tallone d’Achille di una provincia che per il resto rappresenta tuttora un’“isola felice” rispetto a tante altre realtà italiane. Parliamo dei furti in appartamento, che vedevano Cuneo al 14esimo posto in Italia ancora nel 2019 (2.659 denunce, cioè 452,9 ogni 100mila abitanti). Ora siamo a 1.538 nell’intero 2021, ben 1.121 in meno: il miglioramento è sensibile anche nel confronto con le altre province, tant’è che la Granda passa alla 28esima posizione in una classifica tutta dominata da realtà - perlopiù medio-piccole - del Nord e Centronord. C’è beninteso chi se la passa peggio anche tra i nostri vicini: Alessandria e Asti sono rispettivamente 21esima e 22esima, Torino è 25esima in rapporto al numero di denunce per abitanti.
 
Oltre all’annosa questione dei topi d’appartamento, desta qualche apprensione il ramo - sempre più redditizio in tutta Italia - delle truffe e frodi informatiche: qui le denunce ammontano a 2.935 (505,3 ogni 100mila abitanti) e fanno di Cuneo la 43esima provincia più frequentata dai truffatori del web. Appena sopra c’è Napoli, che surclassa la Granda in termini assoluti con 15.046 denunce. Il trend delle truffe online mostra un incremento costante in serie storica: ancora nel 2019 i casi segnalati alle autorità di polizia erano 1.213, saliti a 1.719 nel 2020 e 2.181 nel 2021.
 
Per quanto riguarda gli altri reati contro il patrimonio, non destano eccessive preoccupazioni - se non nelle malcapitate vittime, ça va sans dire - i furti generici, dove Cuneo è 71esima con 4.166 denunce, gli scippi (79esima, 22 denunce in un anno), i furti con destrezza (69esima, 222 denunce), i furti d’auto (85esima, 18 denunce) e quelli in esercizi commerciali (74esima, 310 denunce). Le rapine verificatesi nell’arco del 2021 sono state 66 (comprese le fattispecie improprie) e 82 i casi di estorsione.
 
Resta molto circoscritta, almeno nel numero di episodi portati a conoscenza degli inquirenti, la presenza della criminalità organizzata in provincia. Lo testimonia il fatto che nel 2021 ci sia stata appena una denuncia per associazione a delinquere. Zero i procedimenti avviati per associazione mafiosa e pure per usura, cinque le denunce per riciclaggio di denaro. In tema di stupefacenti Cuneo segnala 171 denunce che la collocano all’86esimo posto tra le province. Quaranta, infine, gli incendi denunciati nella Granda, in linea con il dato analogo degli anni scorsi.
 
 
Pubblicato in origine sul numero del 6 ottobre del settimanale Cuneodice - ogni giovedì in edicola

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