Erano passati appena un paio di mesi dalla riapertura del Palà Music Club di Boves, dopo sei anni di inattività, quando i gestori dello storico locale di via Peveragno si sono trovati nei guai per una presunta violazione dei limiti di capienza.

 

I fatti risalgono alla notte tra il 23 e il 24 dicembre 2018 e traggono origine da un controllo effettuato dai carabinieri. I militari avevano riferito di aver contato 482 avventori all’interno della discoteca, a fronte di una capienza massima di 400 persone. Per questo sono stati rinviati a giudizio il managing director O.S. e A.P., uno dei soci del Palà. L’accusa riguardava l’ipotesi di apertura abusiva di luogo di pubblico spettacolo, un reato che prevede fino a sei mesi di arresto: per i due imputati il pubblico ministero aveva chiesto tuttavia il minimo della pena, un mese di arresto con 300 euro di ammenda.

 

La vicenda, ha sottolineato invece la difesa, “nasce da un errore grossolano dei carabinieri” che non si sarebbero accertati di quale fosse la capienza complessiva, limitandosi a verificare solo uno dei due piani della discoteca: “Il locale può rientrare nei limiti di capienza anche se in uno dei due piani ci sono molte più persone che nell’altro”. Ma soprattutto, i militari non avrebbero bloccato le uscite prima di contare i presenti: i clienti, secondo le testimonianze, avevano così continuato a entrare e uscire falsando i conteggi. Il legale dei due imputati si è soffermato poi sulla posizione di A.P.: “Non si sa per quale motivo sia stato imputato dato che l’unico rappresentante legale è O.S., mentre lui è soltanto uno dei cinque soci e non ha alcuna delega di gestione”.

 

Il giudice ha infine assolto entrambi gli imputati perché il fatto non sussiste.