Torna di nuovo davanti ai giudici, in veste di imputato, l’ex direttore amministrativo del tribunale di Saluzzo Ugo Margaria, accusato di peculato e falso ideologico per una serie di episodi verificati dalla Procura tra l’autunno 2016 e il febbraio 2019.
A Margaria, inquadrato come dirigente nella cancelleria del tribunale di Cuneo dopo l’accorpamento della sede di Saluzzo, si contesta di essersi appropriato di diversi beni elettronici nelle disponibilità degli uffici. Si tratta di cinque notebook, tre personal computer, due monitor, un mouse, una stampante e un cavo di alimentazione che Margaria avrebbe prelevato dal palazzo di giustizia di piazza Galimberti.
Le imputazioni di falso ideologico si riferiscono invece al fatto che nel gennaio 2019 avrebbe dichiarato l’insussistenza di fascicoli relativi ai ricorsi in appello delle sentenze emesse. Ben trenta di questi fascicoli invece erano stati ritrovati nell’ufficio di Margaria, che avrebbe dovuto inoltrarli alla Corte d’Appello. Tra giugno 2018 e gennaio 2019, inoltre, il dirigente avrebbe annotato falsamente la trasmissione alla stessa Corte d’Appello degli atti processuali relativi a tre procedimenti.
Il dirigente, assistito dall’avvocato Pier Carlo Botto, è già stato sospeso dal servizio. Solo lo scorso 14 gennaio aveva patteggiato in appello una condanna a sedici mesi di carcere per truffa allo Stato. I fatti si riferivano al periodo in cui Margaria era ancora direttore del tribunale di Saluzzo e prendevano origine da varie segnalazioni sulle sue assenze ingiustificate. Il giudice Elisabetta Meinardi in primo grado ne aveva riconosciuto la totale incapacità di intendere e di volere a seguito della perizia psichiatrica. I giudici della Corte d’Appello, invece, avevano rilevato un vizio di mente solo parziale a seguito di una nuova perizia.
Al momento Margaria si trova sottoposto all’obbligo di dimora nella sua abitazione di Barge. Il processo a suo carico è stato rinviato al 13 maggio.