BOVES - Nuove ombre sul caso Nada Cella: “Qualcuno aiutò la sospettata a trasferirsi a Cuneo”

Annalucia Cecere lasciò Chiavari un mese dopo il delitto. Gli investigatori sospettano che il datore di lavoro della vittima o le suore le abbiano pagato le spese

Redazione 24/10/2023 16:26

Annalucia Cecere, l’ex insegnante accusata di avere ucciso Nada Cella il 6 maggio 1996 a Chiavari, sarebbe stata aiutata da qualcuno a lasciare la città poco più di un mese dopo il delitto e trasferirsi nella Granda. È quanto ipotizza la Procura di Genova dopo la chiusura delle indagini a carico della 55enne, tuttora residente in provincia, a Mellana di Boves.
 
Oltre alla Cecere, accusata di omicidio aggravato, sono indagati anche il commercialista Marco Soracco, il professionista presso cui la vittima lavorava, e la madre Marisa Bacchioni, con l’accusa di favoreggiamento e false dichiarazioni al pm.
 
Secondo gli investigatori della Squadra Mobile, Cecere venne aiutata economicamente da qualcuno per lasciare la città ligure. Qualcuno che le pagò l’affitto di una casa a Cuneo e l’acquisto dei mobili. La donna, infatti, a Chiavari si arrangiava facendo pulizie e veniva aiutata dalla Curia. Per gli inquirenti, dunque, potrebbe essere stato lo stesso Soracco a fornirle i soldi in contanti, oppure le suore di Chiavari, che le davano una mano essendo una ragazza madre. Gli inquirenti non hanno trovato tracce di passaggi da conti bancari e per questo ipotizzano un passaggio di soldi in contanti.
 
Per la Procura, Cecere uccise Nada per rancore e gelosia: voleva prendere il suo posto di lavoro e nel cuore del commercialista. Quest’ultimo, secondo i magistrati, avrebbe sorpreso l’assassina nel suo studio ma decise, insieme alla madre, di non dire nulla per non attirare le attenzioni sul suo lavoro e sulla sua vita. Un’ipotesi, questa, finora mai emersa nelle precedenti indagini, nemmeno in quella “privata” che la criminologa Antonella Delfino Pesce aveva condotto col sostegno della famiglia Cella, raccogliendo gli elementi che giustificarono la riapertura del fascicolo.

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