Si è tolto la vita in carcere nella giornata di ieri, 6 agosto, il boscaiolo 69enne Modesto Barra, unico imputato nel processo per l’omicidio di Baldassarre Ghigo avvenuto quattro anni fa a Gambasca.
La vittima era un pensionato 66enne di Fossano, coetaneo e amico di Barra, rinvenuto cadavere il 14 novembre 2015 proprio nel comune della valle Po in cui risiedeva il boscaiolo. L’uomo venne ritrovato tra i resti carbonizzati della sua auto in località Gravera Granda, a 4 km dal paese.
Travagliato il percorso delle indagini: dopo due richieste di archiviazione della Procura di Cuneo, a cui si erano opposte le sorelle di Ghigo, nel settembre del 2017 il fascicolo era stato avocato dalla Procura generale di Torino, che al termine di nuovi accertamenti aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per omicidio volontario aggravato a carico di Barra. Il boscaiolo era stato arrestato nel luglio 2018.
Secondo la tesi dell’accusa, all’origine dell’omicidio ci sarebbe stato un credito di circa 60mila euro che la vittima poteva vantare nei confronti dell’imputato: a quest’ultimo si contestava anche l’aggravante della crudeltà, poiché dopo aver tramortito Ghigo e averlo caricato sulla Ford Fiesta avrebbe appiccato il fuoco alla macchina mentre l’uomo era ancora vivo.
Barra tuttavia ha sempre negato qualsiasi responsabilità nella vicenda. A sostegno delle tesi difensive giocava anche il parere del medico legale dottor Mario Abrate, sentito come perito nell’udienza dell’11 marzo scorso, a detta del quale si potrebbe propendere per la tesi del suicidio.
Dopo l’ultimo rinvio per acquisire una testimonianza della difesa, in Corte d’Assise si attendeva anche l’esame dell’imputato, che avrebbe dovuto fornire la sua versione dei fatti davanti a giudici e giurati.