CUNEO - Parla il gestore degli Ex Lavatoi, in causa con i vicini: “Nessuno è venuto da me a lamentarsi”

Il locale della movida cuneese è nel mirino di un gruppo di residenti per la musica e gli schiamazzi. Il titolare si difende: “Non tutti quelli che passano sono clienti”

Andrea Cascioli 25/06/2021 16:52

 
I vicini? Mai avuto problemi prima della denuncia. Ad affermarlo è Edoardo Mangano, che dal 2015 gestisce gli Ex Lavatoi del lungogesso, nel centro storico di Cuneo.
 
Eppure qualche problema c’è, tant’è vero che nel 2017 un gruppo di 36 residenti della zona ha presentato una querela per disturbo della quiete pubblica. Dieci di loro si sono costituiti parti civili nel processo che è ora in corso di fronte al giudice Mauro Mazzi, lo stesso che nel febbraio scorso ha condannato per un episodio analogo il titolare del Lucertolo’s di vicolo Quattro Martiri. Anche l’avvocato che rappresenta le parti civili è lo stesso: si tratta di Claudio Massa, ormai da un quindicennio coinvolto nelle cause che hanno visto soccombere anche la Birrovia e l’Osteria dei Colori - nonché l’ormai ex Nuvolari e il chiosco di viale Angeli nel periodo dell’Avenida.
 
La questione è quella, ormai annosa, della movida in Cuneo vecchia. O meglio della movida maleducata, sottolineano i querelanti parlando di risse, schiamazzi fino a tarda notte, musica che rende impossibile il riposo notturno. “Io e mia moglie non riusciamo a dormire” conferma uno di loro, residente nella vicina via San Sebastiano: “Devo chiudere le finestre anche d’estate pur non avendo l’aria condizionata a casa. Sono un vigile del fuoco e non posso presentarmi al lavoro stanco, perché devo fare il mio dovere”. Una signora racconta di aver sofferto di problemi d’ansia per essere stata svegliata più volte nel cuore della notte dalle urla degli ubriachi. Se le lamentele sono comuni, tuttavia, diverse persone affermano di non poterle ricondurre con certezza al locale: “Non so se la musica provenisse da lì oppure dalla Birrovia” ammettono due diverse testimoni. Un altro chiama in causa anche il Nuvolari, ancora aperto all’epoca della denuncia.
 
È un tema centrale perché, sostiene la difesa, non tutti coloro che transitano in zona o parcheggiano sugli stalli a striscia bianca di via della Pieve sono clienti del locale: “La scalinata è una via di passaggio sia per gli avventori sia per altre persone che nel mio locale non sono mai entrate: il nostro è un pubblico adulto, in media sopra i 25 anni” precisa Mangano. Il giovane gestore tiene poi a sottolineare che l’offerta musicale degli Ex Lavatoi osserva limiti ben precisi: “L’impatto acustico è stato certificato in Comune e la musica è tenuta in sottofondo, nonostante ci siano serate con i dj. Inoltre le casse vengono posizionate solo all’interno, non nel dehor”.
 
Ad assicurare il rispetto della quiete è demandato uno steward all’ingresso: “Ci sono anche cartelli ben visibili. I controlli sono sempre stati numerosi, in media quattro o cinque all’anno, e nella nostra clientela figurano molti esponenti delle forze dell’ordine: nessuno mi ha mai fatto presente irregolarità”. Allo stesso modo, aggiunge l’imputato, non ci sarebbe stato alcun tentativo di conciliazione prima della denuncia: “Nessun vicino è mai venuto da me a presentare rimostranze. Eppure sarei stato disponibilissimo a trovare una soluzione insieme: ho sempre e solo letto tante cose non vere sui giornali, dove si parlava di movida o di questioni politiche”.
 
Conclusa l’istruttoria, si attende per il 21 luglio la discussione del procedimento.

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