È stata l'esposizione di uno striscione riportante il fascio littorio e la scritta 'Spezza le catene dell'usura. Vota fascista, vota Forza Nuova' a far scattare un'operazione della Digos di Torino che ha portato alla denuncia del coordinatore di Forza Nuova Piemonte Luigi Cortese per apologia di fascismo. La scritta era stata esposta in corso Unità d'Italia, a Torino, il 22 maggio. Oltre al leader nazionalista sono stati segnalati alla Procura di Torino altri quattro militanti la cui posizione deve essere valutata dai magistrati.
Nella mattinata di oggi, giovedì 20 giugno, gli uomini della Polizia hanno perquisito la sede torinese di Forza Nuova, della Rebel Firm di Ivrea, e le abitazioni di alcuni militanti in provincia di Torino. Una perquisizione domiciliare ai danni di un sodale del movimento di estrema destra è stata effettuata anche in provincia di Cuneo.
Nelle operazioni sono stati sequestrati una ventina di scudi in plexiglass e alcuni vessilli con i simboli della RSI e della X Mas di Valerio Junio Borghese. Requisiti anche oggetti riportanti svastiche e croci celtiche e materiale riguardante Mussolini.
“Questa mattina decine di poliziotti sono stati impegnati in una serie di perquisizioni grottesche e patetiche – commenta Forza Nuova Piemonte in una nota stampa diffusa nel pomeriggio -. Il tutto facendo credere ai giornalisti di aver sgominato una pericolosa rete insurrezionalista pronta a colpire le istituzioni da un giorno all’altro: peccato che la sede di Forza Nuova sia aperta a iscritti e simpatizzanti da quasi 20 anni e accolga regolarmente incontri e conferenze comunicate pubblicamente”.