“Si era concordato di inserire nelle cassette condominiali il 30% dei volantini che ci venivano consegnati. Le fatture però le facevamo sul 100% degli stampati”: a illustrare ai giudici il meccanismo sul quale si reggeva la sua ex azienda è il “convitato di pietra” nel processo che si sta celebrando a Cuneo contro Laura Bovoli, moglie di Tiziano Renzi e madre dell’ex premier Matteo, e i suoi cinque coimputati.
Ovvero quel
Mirko Provenzano che tra il 2008 e il 2014 aveva fondato e gestito la Direkta srl di Sant’Albano Stura, società attiva nella distribuzione di volantini pubblicitari per conto delle grandi catene di supermercati. Proprio come la Eventi 6 di Rignano sull’Arno, l’azienda di famiglia dei Renzi con cui l’imprenditore alessandrino - trapiantato nella Granda - aveva stretto
rapporti intensi sul piano degli affari e non solo. Per conto dei suoi committenti, in primis appunto la Eventi 6 e la Gest Espaces di Carmagnola, la ditta di Provenzano copriva le province di Cuneo e Alessandria, subappaltando a sua volta i contratti ottenuti a una serie di cooperative. A partire dal 2011, Provenzano aveva instaurato un rapporto esclusivo con quelle gestite da
Giorgio Fossati, cui faceva capo la GSI (Gestione Servizi Industriali).
Circa un anno dopo però i rapporti con Fossati si sarebbero incrinati in modo irreversibile, a causa dei sempre più frequenti ritardi nei pagamenti. Nella primavera del 2013 Fossati ingiunge alla Direkta di saldare i debiti accumulati con le sue cooperative e quantificati in un milione e 300mila euro. Una cifra che Provenzano ritiene inaccettabile perché - a suo dire - non comprende l’affitto di capannoni e mezzi industriali e altri crediti della sua società verso la galassia GSI. Per opporsi alle ingiunzioni di pagamento l’imprenditore si rivolge a quel punto ai suoi committenti: in una mail del 13 aprile indirizzata a Laura Bovoli e a un dipendente della Eventi 6 chiede il rilascio di note di credito con uno storno delle fatture precedenti, per non meglio precisati “disservizi” nella distribuzione dei volantini da imputare a Fossati. La Eventi 6 accetta, e così pure l’altro grande committente Gest Espaces.
Ma perché i suoi clienti
avrebbero accettato di “coprirlo” con i creditori, finendo poi sul banco degli imputati per concorso nella bancarotta fraudolenta della Direkta? Provenzano in aula non l’ha saputo spiegare:
“Forse lo ritenevano un gesto dovuto visto che gli avevo fatto risparmiare molti soldi” è la sua ipotesi. Le difese sostengono comunque che quei disservizi ci fossero davvero e citano come prova altre mail di Provenzano, nelle quali quest’ultimo si scusava con i clienti per le brutte figure rimediate con alcuni supermercati a causa delle non sporadiche inadempienze.
Un altro aspetto della vicenda su cui il testimone-chiave non ha dissipato i dubbi del sostituto procuratore Pier Attilio Stea riguarda appunto la gestione dei volantini pubblicitari non distribuiti. Parliamo di volumi abnormi, qualcosa come 2700 tonnellate di carta mandata al macero nel solo 2011 e altre 2242 tonnellate l'anno dopo. “Non so perché continuassero a stampare più volantini di quanto fosse necessario” ammette oggi Provenzano, chiamandosi fuori da una questione che toccava le catene della grande distribuzione come Ipercoop Liguria, uno dei principali sovvenzionatori della consegna di pubblicità porta a porta. Lo smaltimento della “carta straccia” sembra essere una preoccupazione pressante per i Renzi: in una mail del 28 agosto 2013 Laura Bovoli avvisa Provenzano di non aver ricevuto notizie delle quattro spedizioni già effettuate verso un centro di recupero e ritiro della carta a Gessate, nel Milanese. A stretto giro il suo interlocutore risponde per assicurarle che se ne sta già occupando e a breve avrà tutte le fatture. Due settimane più avanti, l’11 settembre, a rivolgersi alla Eventi 6 è Erika Conterno, compagna di Provenzano e “factotum” dell’azienda: “Per la carta non possiamo mettervi direttamente in contatto con il trasportatore?” domanda. Interviene pochi minuti dopo Tiziano Renzi, che spiega: “Per la carta preferiamo non apparire riguardo al passato, per il futuro se voi non ritenete di continuare provvederemo in altra maniera”.
Nell’udienza del prossimo 3 febbraio dovrebbe sfilare davanti ai giudici proprio Giorgio Fossati, assieme agli imputati che hanno accettato di sottoporsi all’esame. Tra questi, si sa fin d’ora, non ci sarà Laura Bovoli.