CUNEO - Salvini in tribunale a Cuneo: “Ho denunciato De Benedetti perché non accetto che mi si chiami antisemita”

Il leader leghista ha testimoniato nel processo che lo vede come parte civile contro l’ingegnere: “Tollero tutte le critiche, ma quella è un’infamia”

Andrea Cascioli 28/06/2021 11:42

È stata in forse fin quasi all’ultimo la presenza di Matteo Salvini nel processo per diffamazione che lo vede come parte civile contro l’ingegner Carlo De Benedetti, ex editore del gruppo L’Espresso.
 
Oggi infatti il leader leghista avrebbe dovuto ricevere la prima dose del vaccino anti-Covid. Alla fine gli impegni giudiziari (e politici) hanno avuto la meglio e Salvini si è presentato a Cuneo per testimoniare, rimandando l’appuntamento con la vaccinazione. Il procedimento riguarda un fatto del maggio 2018: pietra dello scandalo l’intervista dell’editore con Lilli Gruber nel corso del Festival della Tv e dei Nuovi Media a Dogliani. In quell’occasione, rispondendo alle domande della conduttrice de La7 sul governo gialloverde allora “in fieri”, De Benedetti aveva dichiarato fra l’altro: “Salvini è il peggio perché è xenofobo, antisemita, antieuropeo, festeggia Orban in Ungheria, è finanziato da Putin”.
 
A indignare l’ex ministro dell’Interno è stata nello specifico l’accusa di antisemitismo: “Non l’accettavo e non l’accetto tuttora, la ritengo un’infamia pesante. Senza ricordare i viaggi fatti in Israele, gli incontri con Netanyahu, gli ottimi rapporti con le comunità ebraiche a Milano e Roma e con l’ambasciatore israeliano, ci siamo battuti come Lega per riconoscere in parlamento che gli appelli alla cancellazione dello Stato di Israele vengano considerati come forma di antisemitismo”.
 
All’epoca si era in fase di consultazione in vista della formazione del primo esecutivo Conte, il cosiddetto governo gialloverde. Una fase delicata, ha affermato Salvini, che avrebbe reso tanto più grave la portata degli attacchi: “Avrò molti difetti e sono disposto a tollerare tante critiche politiche che magari sfociano anche oltre il diritto di critica, non questa. L’accusa di essere antieuropeo? Non mi ritengo tale ma non me ne cruccio, è un giudizio soggettivo. Ne ho parlato anche con il presidente Draghi, io ritengo che l’Europa sia casa nostra ma possa e debba cambiare le sue funzioni”.
 
De Benedetti non è mai comparso in aula finora ma ha depositato tramite i suoi difensori una memoria scritta. La prossima udienza del procedimento a suo carico è prevista per il 18 ottobre.

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