Si è spenta all’età di 105 anni Margherita Blua, la donna più longeva di Valdieri, vedova dal 1997 di Onorato Lovera. Valdierese doc, era nata il 6 febbraio del
1916. Una vita costellata da diversi gravi lutti, in primis la perdita della mamma mancata di Spagnola a neanche due anni (situazione che rappresentò sempre un
grande cruccio) e successivamente quella del padre a 18, ammalatosi di silicosi a causa del lavoro in miniera come emigrato. Fatti dolorosi che non riuscirono a
spegnere il sorriso di Margherita e la voglia infinita di vivere, senza arrendersi mai in questo suo passaggio terreno. “I miei nonni – dice la nipote Rita Barale – erano cugini e si sono sposati nel 1937 con dispensa papale. In viaggio di nozze vollero recarsi a Roma in udienza dal Santo Padre per farsi benedire. Dall’unione nacquero tre figli Caterina, Tonino e Flora che a loro volta hanno generato 4 nipoti io, Claudia, Corrado e mio cugino Christian. Nonno Onorato aveva una piccola azienda agricola in frazione San Lorenzo mentre nonna negli anni ’70 acquista l’albergo-ristorante “Caccia Reale”, intitolato così perché era stato costruito nei primi del ‘900 per ospitare le guardie reali dei Savoia che accompagnavano a caccia il re nella tenuta, oggi Parco Alpi Marittime”. Nel suo locale, frequentato negli anni ’80-’90 anche da personalità di spicco, Margherita si trovava completamente a suo agio, addirittura sapeva parlare in francese, lei che aveva la licenza media, e riusciva a tenere banco su ogni fronte e argomentazione. “Era piena di vita e non dimenticava di curare se stessa, forse è stato questo il segreto vincente. – conclude Rita - Durante il periodo della Seconda Guerra il nonno fu chiamato al fronte e lei si trovò a dover allevare i tre figli avuti da sola, senza alcun aiuto. Le difficoltà trasparivano in maniera evidente nei ricordi, ma lei narrava le storie vissute in tutta tranquillità e con grande spirito di adattamento, mai da vittima. Negli ultimi tempi ad ospitarla nella sua casa di Peveragno fu la figlia Flora. Purtroppo un nuovo doloroso segno del destino ha chiuso un altro triste capitolo. Zia si è spenta a 70 anni falciata da un brutto male e mio zio Vincenzo Grosso, ha mantenuto fede alla promessa fatta continuando a prendersi cura di nonna Margherita fino all’ultimo respiro. E’stata una grande madre legatissima ai figli e una grande nonna, un esempio da seguire, permissiva nel modo giusto, affettuosa ci riempiva di regali amandoci tutti infinitamente”.