Ha suscitato parecchio scalpore la decisione della Procura della Repubblica di Torino di sequestrare Villa Sarah. I sigilli alla residenza signorile di Viale Angeli sono stati applicati ai cancelli dalla Polizia Municipale di Cuneo, nella mattinata di ieri, 14 dicembre, ma facciamo ordine.
Il 'villino' è da anni al centro delle cronache cuneesi perché il proprietario sta cercando di realizzare un progetto di abbattimento e ricostruzione della struttura. Dopo anni di vicissitudini con ricorsi e contro ricorsi negli ultimi mesi la questione si era risolta con la sentenza del Consiglio di Stato, che aveva respinto l'istanza presentata da un privato cittadino, spianando la strada all'avvio dei lavori.
Ora la vicenda si arricchisce di un nuovo capitolo. Le indagini della Procura di Cuneo avrebbero configurato reati di tipo ambientale e paesaggistico, tra cui un falso ideologico. Tutto ruota intorno a alcuni affreschi di presunto valore 'storico-architettonico' che erano all'interno della villa e che sarebbero stati rimossi. La Procura chiarirà se qualcuno ha mentito sul loro valore o sull'esistenza di un vincolo di tutela. Già, perché la Sovrintendenza dei Beni Architettonici non aveva rilevato traccia degli affreschi, dando il via libera agli abbattimenti, ma di chi è la responsabilità di tutto ciò?
Il consigliere comunale Ugo Sturlese, della Cuneo per i Beni Comuni e membro del Comitato 'Salviamo Villa Sarah', ha commentato la vicenda: “Sotto un profilo generale non me l'aspettavo, ma avevamo segnalato la cosa alla Procura e sapevamo che sarebbero intervenuti”. Sturlese ha poi continuato: “Sul tema urbanistico, c'è un legame indiretto perché la sentenza del Consiglio di Stato tiene in considerazione il documento della Sovrintendenza. Chiederemo in Consiglio comunale una revisione del progetto esecutivo che tenga conto della necessità di mantenere la villa e riduca la parte di nuova edificazione. Su questo ci vuole un impegno da parte del Comune”.