Il quadro della situazione nella quale si inquadra il suicidio di Raffello Bucci, l’ex capotifoso juventino accusato di riciclaggio e che faceva da punto d’unione tra ultras e dirigenza bianconera che si è suicidato buttandosi dal ponte dell’autostrada di Fossano, è stato descritto questa sera, lunedì 22 ottobre, in servizio della trasmissione di approfondimento giornalistico di Rai 3, Report. Lo scenario emerso è a dir poco sconfortante e racconta che la più importante società calcistica italiana (la Juventus) è in balia delle curve infiltrate dalla malavita organizzata. Secondo la ricostruzione eseguita dai giornalisti del servizio pubblico, Bucci, che era informatore dei Servizi Segreti e della Digos, si sarebbe suicidato dopo aver fornito alla magistratura informazioni sulla gestione del servizio d’ordine delle curve, in mano alle cosche. L’uomo aveva paura e sarebbe stato pestato prima di suicidarsi. Il gesto anticonservativo sarebbe giunto dopo le minacce al figlio.
Molti i misteri su ciò che è avvenuto nelle ore successive alla morte dell’uomo, nelle quali emergerebbe un coinvolgimento ‘interessato’ di uomini della società Juventus. Inoltre nei giorni precedenti al suicidio Bucci aveva incassato decine di migliaia di euro in una tabaccheria di Cuneo ‘compiacente’, in quanto riciclava denaro sporco con un escamotage largamente utilizzato dalle cosche. Insomma i misteri sulla morte di Bucci sono inquadrabili in un contesto molto ampio sul quale la Procura dovrà indagare a fondo per far luce, in quanto i filoni d’indagine sono molteplici. Per il momento resta lo sdegno per ciò che è emerso nel servizio.