Erano stati denunciati nel settembre 2017 per i reati di furto pluriaggravato e danneggiamento di beni destinati all’uso pubblico, aggravati dall’aver commesso i fatti in concorso con minorenni.
Per M.D., classe 1998, e N.S., classe 1996, la doppia ‘notte brava’ a Vinadio si è conclusa davanti al giudice. Entrambi sono residenti in valle Stura, come pure i due amici non ancora maggiorenni con cui si accompagnavano la sera del 3 settembre 2017, quando dopo aver forzato l’ingresso principale del bar del Forte avevano portato via l’incasso del locale (circa 600 euro derivanti dalla vendita di maglie della Pro Loco, dai gettoni delle docce e da altri fondi) insieme a vari alimenti, bevande alcoliche e non e un fornetto a microonde del valore di circa 1000 euro. Un’altra effrazione era stata commessa uscendo dal bar dall’ingresso secondario che dà sulla pista di pattinaggio.
Tre notti dopo, tra il 6 e il 7 settembre, lo stesso quartetto di giovani si era introdotto nei locali del rifugio Vega, presso il santuario di Sant’Anna di Vinadio. Questa volta l’obiettivo non era quello di rubare qualcosa ma soltanto di “svagarsi” con il bottino di alcolici portato via dal bar del Forte: i ragazzi si erano quindi divertiti a sfondare materassi, letti e arredi del rifugio dopo essersi ubriacati.
Rintracciati poche settimane dopo dai carabinieri grazie alle immagini della videosorveglianza, i due maggiorenni del gruppo sono finiti sul banco degli imputati a Cuneo. M.D. è stato condannato nel 2019 a un anno e quattro mesi, con il beneficio della sospensione condizionale, nonché a risarcire i danni alla titolare del bar svaligiato e al Santuario. Ha optato invece per la messa alla prova N.S., il cui procedimento si è protratto a causa dell'emergenza Covid: anche lui ha risarcito integralmente i danni.