CUNEO - Tre assoluzioni e due rinvii a giudizio per il caso della morte di Emanuele Scieri

Il parà nato a Cuneo, all'epoca dei fatti ventiseienne, fu trovato senza vita all'interno della caserma pisana "Gamerra" il 16 agosto 1999

Redazione 29/11/2021 10:25

Tre assoluzioni e due rinvii a giudizio per il caso della morte di Emanuele Scieri, il parà nato a Cuneo trovato morto il 16 agosto del 1999 all’interno della caserma “Gamerra” di Pisa. Sono le decisioni del gup pisano nella prima udienza preliminare, a darne notizia è il Corriere della Sera. Sono stati assolti i tre imputati che avevano scelto il rito abbreviato: si tratta del sottufficiale dell’Esercito Andrea Antico, unico ancora in servizio e accusato di omicidio volontario, del generale e allora comandante della Folgore Enrico Celentano e dell’ex aiutante maggiore Salvatore Romondia, accusati di favoreggiamento. Il gup ha invece disposto il rinvio a giudizio degli ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara, accusati di omicidio.
 
Il pm Sisto Restuccia aveva chiesto la condanna a 27 anni (che comunque sarebbero diminuiti di un terzo per il rito abbreviato) per Antico. Per gli altri due imputati che avevano scelto il rito abbreviato l’accusa aveva chiesto 4 anni di carcere per favoreggiamento (la Procura aveva però chiesto di modificare il reato di Romondia da favoreggiamento e depistaggio). Gli altri due imputati saranno quindi giudicati con rito ordinario in Corte d’assise.
 
Secondo le indagini Scieri morì dopo essere stato vittima di pesanti atti di nonnismo: i tre caporali, dopo avergli contestato l’uso del telefono, lo obbligarono - riporta il Corriere - “a effettuare numerose flessioni sulle braccia, lo colpirono con pugni sulla schiena, gli schiacciarono le dita delle mani con gli anfibi, per poi costringerlo ad arrampicarsi sulla scala di sicurezza della vicina torre di prosciugamento dei paracadute, dalla parte esterna, con le scarpe slacciate e con la sola forza delle braccia”. Fu allora che, sempre secondo l’accusa, il caporale Panella “lo raggiunse per fargli perdere la presa e lo percosse dall’interno della scala, e mentre Scieri cercava disperatamente di poggiare il piede su uno degli anelli di salita, gli sferrò violentemente un colpo al dorso del piede sinistro facendolo precipitare da un’altezza di dieci metri". Una caduta che causò al giovane siciliano lesioni gravissime. Il corpo di Scieri, che all'epoca aveva 26 anni, fu poi abbandonato agonizzante sul posto.

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